sabato 1 settembre 2012

Arrivare a casa con un bebè appena nato (parte I)

Una volta superata la maggiore "scena temuta" che si è accaparrata la nostra attenzione durante vari mesi, cioè una volta che siamo passate per il parto, e secondo le gentili attenzioni o i maltrattamenti che abbiamo ricevuto, e la qualità dell'incontro che siamo riuscite a sperimentare con il nostro bebè, apparirà la seguente "scena temuta", che è il ritorno a casa. Ci troveremo con un bebè in braccio e un infinita lista di consigli dei medici e di altre persone. Ma la grande domanda che ci poniamo è: cosa farò con questo piccolino quando non riusciremo a calmarlo e non abbiamo nessuno di fiducia a cui chiedere aiuto?

Se siamo al primo figlio vale la pena sapere che "il peggio" non è il parto, ma quello che viene dopo! E non dico per incutere terrore, anzi al contrario perché possiamo prevedere che l'assistenza fisica ed emozionale è imprescindibile durante il puerperio!

Una madre non dovrebbe mai essere sola con un bebè in braccio. Tutte le madri puerpere hanno bisogno di compagnia e sostegno per sommergersi nelle sensazioni oniriche della fusione emozionale con il bebè.

Oggi giorno, soprattutto nelle grandi città, non si conta con una comunità di donne che ci sostenga, ci aiuti, e ci avvicini alla conoscenza e all'esperienza delle donne anziane.A volte non contiamo neanche sulle nostre sorelle o zie, o semplicemente non le consideriamo delle referenti valide all'interno delle nostre ricerche personali.

Che tipo di compagnia abbiamo bisogno? Sicuramente la presenza
di persone che non invadano con i loro desideri o aspettative il territorio emozionale che condividiamo con il bebè. Neanche persone con idee su ciò che è giusto o sbagliato fare con il bebè, poiché saremo noi a cercare dentro il nostro cuore una maniera personale di relazionarci con nostro figlio.

In qualsiasi caso una made non può disintegrarsi psicologicamente con l'attenzione che necessita un bebè appena nato se non conta con l'aiuto di persone amorose e sagge a cui delegare quasi tutti gli aspetti del mondo materiale! Il loro compito è incitarci all'introspezione, alla connessione con nostro figlio, al toglierci altre preoccupazioni e far fiorire in noi le nostre intuizioni che ci faranno capire di più il nostro piccolo bimbo grazie alla connessione con la nostra memoria filogenetica. E' questa saggezza intuitiva che ci permetterà di rispondere con certezza alle domande del bebè, perché sentiremo il mondo così come lui lo sente.

3 commenti:

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