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venerdì 3 luglio 2015

MEI TAI WAVES DESIGN PORPORA

Ho partecipato ad un incontro informativo sull'importanza del portare. Le mamme ascoltatrici erano molto attente all'argomento e dopo hanno provato i mie vari supporti: fasce elastiche e mei tai.

C'era una dolce mamma con la sua cucciola molto paffuta, bellissima, che, ovviamente, sentiva troppo il peso della sua bimba portata solo su un fianco e sorretta con la sola forza delle braccia. Ha provato il mei tai e se ne è innamorata.
 Ha scelto con rapidità una delle poche stoffe che avevo portato e dopo 15 giorni ero nello stesso parco a consegnarle il mei tai. Bellissimo, l'ho adorato cucire, quel satin di cotone è davvero molto morbido. e poi come regalo le ho anche applicato sul poggiatesta una taschina per i fazzoletti. Come sempre le imbottiture non possono mancare soprattutto con bimbi di certe dimensioni e con quella ciccetta mobidosa! 



venerdì 18 aprile 2014

MEI TAI STRIPS DESIGN TORTORA

Per una che non ama le righe devo ammettere che questo Mei tai è proprio bello!
Quando ho comprato la stoffa ero rimasta attratta dall'accostamento di colori, rosa con il tortora e marrone chiaro con un po' di nero che dà un tocco di eleganza. Non ero certa delle righe, a me non piacciono molto, ma una volta un'amica parlando di un altro Mei Tai mi disse: "Se fosse stato a righe mi sarebbe piaciuto di più". Da quel giorno ogni volta che scelgo nuove fantasie per il corpo del mei tai penso sempre: "Il mondo è bello perchè vario".
Inizialmente era interessata solo una mamma V. poi quando ha dovuto scegliere tra le varie stoffe e relativi abbinamenti per il colore delle strisce, era presente anche la sua amica S.
Queste due bellissime amiche hanno scelto la stessa stoffa, e stesso colore delle strisce, un bel tortora. Dopodichè non ci saranno più altri mei tai come questo, poichè questi, come tanti altri mei tai sono limited edition!!!

Particolare del copritesta con tasca esterna
Dopo aver tagliato la stoffa, me ne era avanzata un po' e avevo desiderio di aggiungere un accessorio di regalo alle due mamme. Scelsi di cucire una tasca, raccomandandomi però di non usarla per mettere il cellulare, e loro, da brave mamme ed intelligenti hanno subito affermato che non era loro intenzione.
L'imbottitura serve da poggiatesta per i piccoli cuccioli
Poi ancora ho aggiunto un po' di imbottitura per dare alla parte superiore del corpo del Mei Tai un minimo di rigidità per sostenere il capo dei bebè.
Le mamme contentissime hanno subito indossato i Mei Tai e una delle bimbe si è immediatamente messa a ciucciare il seno della mamma, poco dopo dormiva beata!

lunedì 3 febbraio 2014

Spremitura manuale del latte

La spremitura manuale del latte è utile per:
  • alimentare un bambino con difficoltà a coordinare la suzione, o che non vuole attaccarsi
  • alimentare un bambino con basso peso o con una malattia che gli impedisce di succhiare
  • mantenere la produzione del latte quando la madre e il bambino sono separati
  • alimentare il bambino con latte materno quando la mamma lavora
  • drenare un seno eccessivamente teso e aiutare il bambino ad attaccarsi
  • spremere il latte direttamente nella bocca del bambino per invogliarlo ad attaccarsi
  • ridurre un ingorgo, l’ostruzione di un dotto galattoforo o una stasi di latte
  • alleviare secchezza e dolore ai capezzoli.

La spremitura manuale è preferibile perché può essere fatta ovunque, una volta che la mamma diventa
esperta è rapida ed efficace, la stimolazione pelle-a-pelle è preferibile al contatto della coppa di plastica del mastosuttore. 

I passaggi chiave per la spremitura manuale sono:
  • stimolazione del deflusso del latte: in posizione seduta comoda e rilassata, la mammella va scaldata e massaggiata e i capezzoli vanno stimolati con le dita. Una persona presente può massaggiare la schiena della madre per facilitare il riflesso ossitocinico.
  • identificazione dei dotti: il seno viene palpato partendo dal capezzolo ed estendendo il raggio di esplorazione fino a trovare una parte del seno diversa al tatto, simile a una corda con dei “nodi”. Questo è il punto dove si deve esercitare una pressione per spremere il latte mettendo il pollice da un lato e 2-3 dita dall'altro. 
  • compressione del seno sopra i dotti: il pollice e le dita sono spinte indietro verso il torace, il pollice e l’indice sono premuti uno contro l’altro e poi mossi verso il capezzolo. La manovra va ripetuta ritmicamente e lentamente fino a quando il latte inizia a uscire (possono occorrere 3-4 minuti.
  • la manovra va inoltre ripetuta in tutte le parti del seno, ruotando le dita attorno al seno per comprimere tutti i dotti. Si passa all'altro seno dopo 1-2-minuti che la fuoriuscita di latte si è interrotta.


La quantità di latte spremuto aumenta con la pratica, in particolare il colostro potrebbe uscire solo in piccolissime quantità (raccoglierlo in contenitori adatti, cucchiaino, siringa, tazzina, ecc.).
La frequenza della spremitura dipende dal motivo per il quale si effettua la manovra, se il bambino è molto piccolo e non è in grado di alimentarsi al seno, anche ogni 2-3 ore.
É importante avere le mani ben pulite e usare contenitori puliti per il latte spremuto, di vetro o di plastica, con coperchio. Non far bollire il latte materno spremuto né scaldarlo in forno a microonde, perché perde le sue proprietà e può ustionare la bocca del bambino.
Se la madre produce più latte di quanto necessiti al bambino, il latte spremuto può essere lasciato riposare per un breve periodo perché l’ultimo latte ricco di grassi vada in superficie. Questa parte più ricca di grassi può poi essere aggiunta al latte preparato per un pasto per aumentare la concentrazione di energia.
Se è disponibile un mastosuttore, detto comunemente “tiralatte”, o se una madre ha bisogno di usarne uno, bisogna aiutarla a scegliere un modello efficace, mostrarle come usarlo e leggere assieme a lei le istruzioni del produttore. Sono utili le stesse tecniche descritte per la spremitura manuale del latte.
Con qualunque mastosuttore bisogna usare un livello di suzione confortevole simile a quella del bambino (suzioni brevi e rapide seguite da suzioni più lunghe e più lente), anche perché una maggiore suzione non estrae più latte e può causare danno al seno. La madre non deve continuare a pompare se il latte defluisce bene. Se la madre non ottiene latte o ne ottiene poco, bisogna controllare che il mastosuttore funzioni bene e che la madre lo sappia usare, senza affrettarsi a concludere che non ha
latte.
I mastosuttori elettrici di grandi dimensioni consentono di estrarre il latte simultaneamente dalle due mammelle, il che fa aumentare il livello di prolattina materna e facilita la produzione di grandi volumi di latte in poco tempo. È importante la fase di sterilizzazione e bisogna assicurarsi che la madre ne
conosca la tecnica.

domenica 5 gennaio 2014

Appuntamento al C.A.E.

Questo pomeriggio domenica 5 gennaio sarò alla 
Città dell'Altra Economia, a Testaccio, ex mattatoio, per una delle iniziative:
"Un altro Natale é possibile".


Questo è il titolo dell'incontro che si terrà nello spazio Factory del C.A.E. Fa parte di una serie di convegni e tavole rotonde dell'iniziativa Eco...logicamente genitori. 
A partire dalle ore 15 in poi si parlerà di allattamento materno e baby wearing, portare i bimbi in fascia. 
Saranno anche esposte le ultime fasce elastiche e non da me realizzate e ovviamente non potevano mancare i miei pezzi unici, i Mei Tai!

Vi aspetto numerosi!

venerdì 1 novembre 2013

Digli/dille che l@ ami!

Chiudiamo gli occhi e ricordiamo la cosa più bella che ci abbiano detto i nostri genitori: "principessa... re della casa... vita mia... sei un incanto... tesoro... cuoricino... amore mio... che bello... che intelligente..."
Stiamo sorridendo?

mercoledì 5 giugno 2013

RACCOMANDAZIONI DELL'OMS SULL'ALLATTAMENTO MATERNO

La OMS raccomanda 
La OMS raccomanda vivamente l'allattamento esclusivamente materno durante i primi sei mesi di vita. Dopo si dovrà complementare con altri alimenti fino ai due anni. Inoltre:
·  deve cominciare nella prima ora di vita;
·  deve essere "a richiesta", cioè, con la frequenza che vuole il bambino, tanto di giorno come di notte, e
·  sono da evitare i biberon e ciucci.


Benefici per la salute del lattante
Il latte materno è ideale per i neonati e lattanti, poiché apporta loro tutti i nutrienti di cui hanno bisogno per uno sviluppo sano. Inoltre è innocuo e contiene anticorpi che aiutano a proteggere il lattante da malattie frequenti come la diarrea e la polmonite, che sono le due cause principali di mortalità infantile in tutto il mondo. Il latte materno è facile da ottenere ed è accessibile, ciò aiuta a garantire che il lattante abbia un adeguato sostentamento.


Benefici per la madre
L’allattamento materno inoltre beneficia anche la madre. L’allattamento esclusivamente materno costituisce un metodo naturale (anche se non totalmente sicuro) di controllo della natalità (protezione del 98% durante i primi 6 mesi dopo il parto). Inoltre, riduce il rischio di cancro al seno e delle ovaie in fasi posteriori della vita, aiuta le donne a recuperare più rapidamente il peso anteriore alla gravidanza e riduce i tassi di obesità.



Benefici a lungo termine per il bambino
Oltre agli immediati benefici per il bambino, l’allattamento materno contribuisce a mantenere una buona salute durante tutta la vita. Gli adulti che da piccoli sono stati allattati al seno, spesso hanno pressione arteriosa più bassa, meno colesterolo e minori tassi di sovrappeso, obesità e diabete di tipo 2. Esistono dati evidenti che indicano che le persone che hanno ricevuto latte materno hanno ottenuto migliori risultati nei test di intelligenza.



Perché no il latte artificiale?
Il latte artificiale non contiene gli anticorpi presenti nel latte materno, e quando non si prepara adeguatamente può portare rischi relazionati con l’ uso de acqua insalubre e di materiale non sterile o con la possibile presenza di batteri nel latte in polvere. Una diluizione eccessiva con lo scopo di risparmiare può portare a malnutrizione. Inoltre, le poppate frequenti mantengono la produzione di latte materno e, nel caso in cui si utilizzi latte artificiale però quest’ultima diventi indisponibile, tornare al latte materno potrebbe risultare difficile a causa della diminuzione della produzione del latte del seno.

L’allattamento materno e l’HIV
Le donne affette da HIV possono trasmettere l’infezione ai loro figli durante la gravidanza, il parto o l’allattamento al seno. Il trattamento antiretrovirale della madre affetta o del lattante esposto al virus dell’HIV riduce il rischio di trasmissione del virus durante la l’allattamento materno. Assieme, il trattamento antiretrovirale e l’allattamento materno possono migliorare significativamente la probabilità di sopravvivenza del lattante, senza essere infetto dal virus dell’ HIV. La OMS raccomanda che le donne lattanti affette dall’HIV ricevano antiretrovirali e seguano le guide della OMS riguardo l’allattamento materno e l’alimentazione complementare.

Regolamentazione dei sostituti del latte materno
L’Assemblea della Salute approvò nel 1981 un codice internazionale che aiuta a regolare la commercializzazione dei sostituti del latte materno, però fino ad ora il suo utilizzo nei paesi è stato scarso. Nel codice si stipula che:
·  le etichette e le altre informazioni su tutti i tipi di latte artificiale devono lasciare chiari i benefici dell’allattamento materno ed i rischi per la salute che comportano i sostituti;
·  non ci devono essere attività di promozione dei sostituti del latte materno;
·  non si offrono mostre gratuite dei sostituti alle donne gravide, alle madri, né alle famiglie, e
·  non si distribuiscono i sostituti in maniera gratuita ai professionisti della salute, né nei centri di salute.

L’appoggio alle madri è essenziale
L’allattamento materno richiede apprendimento e molte donne incontrano difficoltà all'inizio. Sono frequenti il dolore al capezzolo, e la paura che il latte non sia sufficiente a sostentare il bebè. Per promuovere, ci sono centri sanitari che prestano aiuto all'allattamento materno mettendo delle consulenti qualificate a disposizione delle madri. Per promuovere ed incrementare la cura e l’attenzione delle madri e dei neonati, ci sono attualmente più di 20.000 centri “amici dei bambini” situati in 152 paesi, grazie ad una iniziativa della OMS e dell’UNICEF.


Allattamento materno e lavoro
Molte donne che tornano a lavorare abbandonano l’allattamento materno parzialmente o completamente, per mancanza di tempo, o di istallazioni adeguate per allattare o estrarre il latte e conservarlo al lavoro. Le madri hanno bisogno di avere sul posto di lavoro, o vicino, un luogo sicuro, pulito e privato per poter continuare ad allattare i loro figli. Alcune condizioni di lavoro possono facilitare l’allattamento materno, come l’astensione dal lavoro per maternità pagata, un lavoro part-time, gli asili nido nel luogo di lavoro, le istallazioni dove poter allattare, estrarre e conservare il latte e le pause al lavoro per allattare.

Il passo seguente: l’introduzione progressiva di nuovi alimenti
Per coprire le necessità di crescita dei bebè, a partire dai sei mesi si dovrebbero introdurre nuovi alimenti senza interrompere ‘allattamento materno. Gli alimenti per i bambini piccoli possono essere preparati specialmente per loro o basandosi nell'alimentazione familiare apportando alcune modifiche.
La OMS evidenzia che:      
·  l’allattamento materno non deve ridursi quando si comincia con l’introduzione degli alimenti complementari;
·  gli alimenti complementari devono essere dati con un cucchiaio o una tazza, e non con il biberon;
·  gli alimenti devo essere puliti, innocui ed essere disponibili a livello locale;
·  è necessario molto tempo affinché i bambini apprendano a mangiare gli alimenti solidi. 

giovedì 25 aprile 2013

DAGLI IL LATTE OGNI SETTE GIRI DI CLESSIDRA!

Eh si, è proprio quello che sono solita dire alle mamme che mi chiedono: "ogni quanto tempo devo dargli la poppata?" Allora io mi domando se per caso gli egizi, i greci, i romani, o nel "recente" Medio Evo, si preoccupassero di allattare i propri figli leggendo la meridiana oppure contando i giri di clessidra.
O senza andare troppo in là con il tempo, non mi sembra che attualmente nei paesi sotto sviluppati, dove è difficile vedere una mamma con un orologio al polso, le mamme non sappiano quando allattare i propri figli.
La risposta ovviamente è no!

E allora perché le mamme moderne continuano a fare questa sciocca domanda?
Perché sono esageratamente influenzate da pediatri ignoranti che durante il loro corso di studi vedono solo bambini e bebè malati, non sani; non fanno esami universitari sull'allattamento materno, in neonatologia esistono solo incubatrici, biberon e poco si vedono mamme allattare i loro bebè prematuri, quindi non hanno sufficienti informazioni.

Inoltre è più facile dare numeri, piuttosto che "perdere tempo" appresso ad una puerpera con gli ormoni a mille, quasi isterica, che vede il suo bebè piangere tutto il tempo e non riuscire ad attaccarsi bene al seno.

Ecco che comincia la fatidica impresa della neo mamma: allattare il proprio bambino, e i numeri, tipo tombola, saltano fuori. Secondo l' OMS dovrebbe crescere circa dai 120 ai 150 grammi a settimana, di cui 20 g al dì. Allora la doppia pesata (esclusiva caratteristica delle mamme italiane), diventa il personaggio principale del puerperio e le mamme cominciano con il baby blues a meno di una settimana dal rientro dall'ospedale. Io poi, che odio la matematica, se l'avessi fatto sarei andata proprio ai matti.

Nell'utero non ci sono clessidre, orologi, cronometri; non ci sono chiavi, né lucchetti che aprono e chiudono il cordone ombelicale attraverso cui i bebè si nutrono, e allora perché una volta usciti dal mondo "placentato" dell'utero, dobbiamo dare ai nostri bebè inermi limiti di orario a cui non erano affatto abituati?
Lo stomaco di un bebè ha più o meno la misura del suo pugno: quanto liquido pensate che possa entrarci? Poco, e sapete che il latte materno è molto più facile da digerire di quello artificiale? Lo dice la parola stessa, non è naturale, è artificiale! Per cui il suo stomaco ha bisogno di essere riempito più frequentemente rispetto a quello di un adulto.

Voglio ancora aggiungere che spesso noi ci sediamo a tavola ma non terminiamo tutto ciò che abbiamo nel piatto, e poi magari dopo solamente un'ora dalla fine del pasto sentiamo un leggero languorino di un dolce, o di una frutta. Allora immediatamente soddisfiamo questo piccolo bisogno o semplice voglia di qualcosa da mettere sotto i denti ... ma non avevamo appena finito di mangiare? Studiamo, leggiamo o guardiamo la tv accompagnati da un bicchiere di succo di frutta o di acqua, ma non avevamo bevuto durante il pasto? eppure abbiamo sete!

Allora anche i bebè a volte mangiano, e quindi poppano più rigorosamente, altre volte bevono, ed altre fanno uno spuntino, non sempre devono necessariamente mangiare, per cui non sempre prendono la stessa quantità di latte ad ogni poppata.

Basta con le doppie pesate!!! Basta con gli orari scanditi, buttiamo via gli orologi, sdraiamoci o sediamoci sul letto, sul divano, mettiamoci comode e spogliamo i nostri seni presentandoli ai nostri cuccioli e doniamo loro questo alimento sacro che è il latte materno!

venerdì 25 gennaio 2013

Arrivare a casa con un bebè appena nato (parte 2)

Trovare la persona adeguata che ci sostenga durante il primo periodo in casa non è facile.
Deve essere capace di osservarci senza giudicarci, e poter "uscire di scena" per agire solo come "facilitatore" del vincolo che stiamo creando tra madre e figlio. Non importa che facciamo le cose per bene, l'importante è che abbiamo il "via libera" per l'incontro con il nostro essere più profondo, per cui con l'esserino che è appena nato. 
Le persone che ci sono accanto devono avere fiducia nel fatto che ogni relazione incontrerà la sua modalità, e possono aiutarci dicendoci che se ascoltiamo i messaggi dell'anima e seguiamo il nostro più intimo credo, troveremo il modo per incontrarci con nostro figlio.
 Queste persone sostenitrici devono compiere il ruolo di protettori del duetto e allo stesso tempo di guardiani. La contraddizione appare quando le persone a noi più vicine, e a volte il nostro partner, si converte in nemico dentro casa.
Per paura, o per mancanza di conoscenze, o per seguire ragioni esterne per non sbagliare, non credono alla naturalezza con cui ognuna di noi connette con il bebè,

sabato 1 settembre 2012

Arrivare a casa con un bebè appena nato (parte I)

Una volta superata la maggiore "scena temuta" che si è accaparrata la nostra attenzione durante vari mesi, cioè una volta che siamo passate per il parto, e secondo le gentili attenzioni o i maltrattamenti che abbiamo ricevuto, e la qualità dell'incontro che siamo riuscite a sperimentare con il nostro bebè, apparirà la seguente "scena temuta", che è il ritorno a casa. Ci troveremo con un bebè in braccio e un infinita lista di consigli dei medici e di altre persone. Ma la grande domanda che ci poniamo è: cosa farò con questo piccolino quando non riusciremo a calmarlo e non abbiamo nessuno di fiducia a cui chiedere aiuto?

Se siamo al primo figlio vale la pena sapere che "il peggio" non è il parto, ma quello che viene dopo! E non dico per incutere terrore, anzi al contrario perché possiamo prevedere che l'assistenza fisica ed emozionale è imprescindibile durante il puerperio!

Una madre non dovrebbe mai essere sola con un bebè in braccio. Tutte le madri puerpere hanno bisogno di compagnia e sostegno per sommergersi nelle sensazioni oniriche della fusione emozionale con il bebè.

Oggi giorno, soprattutto nelle grandi città, non si conta con una comunità di donne che ci sostenga, ci aiuti, e ci avvicini alla conoscenza e all'esperienza delle donne anziane.A volte non contiamo neanche sulle nostre sorelle o zie, o semplicemente non le consideriamo delle referenti valide all'interno delle nostre ricerche personali.

Che tipo di compagnia abbiamo bisogno? Sicuramente la presenza