martedì 31 dicembre 2013

Sono troppo piccol@ per andare a scuola?

Traduzione a cura di Mamma Artigiana  Para leerlo en español pinche aquí


E' maturo o matura emozionalmente per separarsi dal vincolo affettivo durante diverse ore e scolarizzarsi? E' il "suo" momento maturo per fare questo salto, con la soddisfazione di riuscirci, senza farsi male? Saluta con tranquillità e sicurezza la figura materna (o persona sostituta)? Oppure al contrario, piange sconsolatamente, impaurito e sbalordito,

martedì 17 dicembre 2013

Scarpette in cuoio


Ecco a voi le mie prime scarpine per il mio cucciolo che sta appena cominciando a camminare. 
Sono state realizzate

giovedì 5 dicembre 2013

Como nace el Mei Tai de Mamma Artigiana

Mi bebé pesaba ya unos 8 kilos con sus 7 mesitos de edad... una gordita toda para comérsela de besos. Era mayo-junio y empezaba hacer calor, y nosotros hasta entonces siempre utilizamos el fular elástico de 5 metros. Entonces teníamos un perrito, un cocker spaniel que echaba muchísimos pelos, especie cuando cambiaban las estaciones y mi hijita empezaba también a gatear.
Yo estaba harta de limpiar

lunedì 25 novembre 2013

Saggezza della natura... sapienza dei bambini. Sabiduria de la naturaleza... sapiencia de los niños.

La scorsa notte purtroppo non è stata molto tranquilla e riposante. Intorno alle 2 mio figlio di 13 mesi si è svegliato per una poppata, ma poi ha continuato a girarsi su se stesso, a prendere un seno, poi l'altro, e a strofinarsi continuamente il nasino.

giovedì 14 novembre 2013

Bracciale panini in fimo

Bracciale con ciondolini a forma di tre tipi di panini in fimo: uno tipo baguette con prosciutto, formaggio e insalata, un hot dog con salsa senape sul wurstel e un hamburger con carne, insalata, formaggio e fettine di pomodoro.





Pulsera con colgantitos e forma de tre tipos de bocadillos hechos en fimo: uno con pan de barra con jamon, queso y lechuga, un perrito caliente con salsa de mostaza encima del wurstel, y una hamburguesa con carne, ensalada, queso y rodajas de tomate.



venerdì 1 novembre 2013

Digli/dille che l@ ami!

Chiudiamo gli occhi e ricordiamo la cosa più bella che ci abbiano detto i nostri genitori: "principessa... re della casa... vita mia... sei un incanto... tesoro... cuoricino... amore mio... che bello... che intelligente..."
Stiamo sorridendo?

mercoledì 30 ottobre 2013

Milk Blister o ampolla di latte o perla de leche: la cura

Nel post Milk Blister o ampolla di latte o perla de leche spiegavo cosa è e le cause. Adesso vi spiego il trattamento per curarlo

Il trattamento

Il trattamento raccomandato generalmente consiste in quatto punti:
  1. applicare caldo umido prima di allattare; 
  2. togliere la pelle dal dotto galattoforo;
  3. allattare o spremere con un tiralatte ospedaliero;
  4. seguire con la medicazione per favorire la guarigione.

venerdì 25 ottobre 2013

RICORDI DI PARTI, SEMPRE NELLA MEMORIA

Quando cominciai le prime lezioni di ostetricia e ginecologia all'università, me ne appassionai immediatamente. Feci un mese di tirocinio presso la sala parto dell'ospedale in cui stavo studiando e subito capii quanto mi piacesse questo aspetto della fisiologia e della vita dell'uomo, la nascita.
Poi l'esperienza in sala parto in Spagna aumentò ancor più il mio interesse per questa branca della medicina, fino a quando, una volta rimasta incinta, cominciai ad approfondire la fisiologia della gravidanza, del parto e del puerperio.

lunedì 14 ottobre 2013

domenica 13 ottobre 2013

FASCIA ELASTICA COWS & FLOWERS

Ecco una nuova fascia elastica porta bebè.
Il materiale è cotton elasticizzato.
Questo cotone proviene direttamente dal sud del Brasile, è soave ed allo stesso tempo molto resistente. 
I disegni sono stampati, e, vista la provenienza del materiale, è un tipo di fascia limited edition sul territorio italiano.



venerdì 27 settembre 2013

COME SI INDOSSA LA FASCIA ELASTICA

NODO DI BASE

Ecco a voi il mio primo video che spiega come si indossa la fascia lunga 5 metri per portare i nostri cuccioli.
Questo nodo permette la posizione canguro pancia contro pancia. Buona visione a tutti!

lunedì 2 settembre 2013

"No me llames extranjero"

Sono stata straniera in terra straniera e devo ammettere che non è stato facile. Pur essendo europea, per loro ero sempre straniera, perché sono cresciuta mangiando pasta asciutta e non paella, perché la mia lingua madre è l'italiano e non lo spagnolo, perché nel mio paese si balla la tarantella e la pizzica e non il flamenco, perchè quando parlo gesticolo con le mani e loro no.

venerdì 30 agosto 2013

Mei Tai Sarah Kay design

Mei Tai Sarah Kay design

Questo Mei Tai ha una sua piccola storia. E' stato fabbricato con una stoffa riciclata: il corpo del porta bebè era una lunga striscia che apparteneva alla  balza inferiore di un copri letto che apparteneva a mia sorella. Mia madre dopo averla scucita me l'ha consegnata, sapendo già cosa ne avrei fatto. 
I disegni di Sara Kay ricordano molto la mia infanzia, avevo diversi quadretti appesi nella mia cameretta e mi piaceva fermarmi ad osservarli.
Il Mei Tai l'ho cucito diversi mesi fa e, non avendone uno per me con il poggia testa, ho cominciato a farne largo uso con il mio bebè sin dai  4 mesetti di vita. 
Infatti ci ha accompagnato in un bellissimo viaggio oltreoceano.
Da Florianopolis a Rio de Janeiro, ovunque, portavo il mio cucciolo con me, attaccato al mio seno, all'altezza degli occhi di mamma.
 Inutile dire che era più comodo portarlo con il Mei Tai piuttosto che scarrozzarlo con un  inutile passeggino. Tra scale mobili, strade in salita, sali e scendi dai mezzi di trasporto, se avessi avuto un passeggino sarebbe stato un inferno! Potevo allattarlo in qualsiasi momento, della serie seno a portata di bocca, e lui qui in alto, poteva ammirare assieme a noi le bellezze del Brasile.
Il poggiatesta ci è stato molto utile con il caldo e soprattutto il sole, coprivamo il capo e via a visitare nuovi luoghi. Quando si addormentava beatamente durante le lunghe passeggiate, lo usavo per evitare che la nuca cadesse troppo indietro durante i sonnellini. 


mercoledì 28 agosto 2013

i tik di mammapancia: "Un po' di ciuccio no?"

i tik di mammapancia: "Un po' di ciuccio no?"

Dopo mio ultimo post sul ciuccio, una mamma e grande amica mia, ha scritto nel suo blog I tik di mammapancia cosa ne pensa lei su questo oggetto artificiale.
Considero il suo post il seguito del mio, e ne ho copiato una buona parte qui sotto.
Non voglio puntare il dito contro le mamme, ma vorrei stimolare qualche riflessione al riguardo. Perché spesso le scelte delle mamme sono guidate dai consigli degli esperti, dei famigliari, dei vicini. Essere mamma è meraviglioso, ma all'inizio è anche tanto destabilizzante. E se ti senti dire che poi "ti usa come un ciuccio" o che "poi non puoi fare più niente perché vuole solo il seno e non lo puoi lasciare" beh, magari un pensierino ce lo fai. Ma nessuno ti aiuta a riflettere sul fatto che dare il ciuccio è un messaggio chiaro che dice "se hai un problema lo puoi risolvere con un oggetto". Non una persona o un gesto, UN OGGETTO. Mi sembra chiaro che questo è molto funzionale alla società consumistica in cui viviamo, ma è altrettanto evidente quanto questo sia ASSURDO e INNATURALE. Spesso sento dire "non può avere fame, ha appena poppato!" certo, magari ha sete, o non aveva finito, o vuole solo tornare nel suo piccolo paradiso di poppante. "Mica puoi stare sempre con le tette al vento!" anche questa va per la maggiore. Non sarà per sempre, i bimbi crescono così in fretta...ed hanno bisogno solo di voi. Non del ciuccio. Il ciuccio è solo un tappo. Ergonomico, personalizzato, hi-tech ma sempre un tappo. Fatto a immagine e somiglianza del seno. Ma se uno ha a portata di mano l'originale, perché dovrebbe accontentarsi di una copia? Certo può essere utile in situazioni-limite (mentre mamma sta guidando o roba simile) ma non può e non deve essere la normalità. Un bambino piccolo conosce il mondo attraverso la bocca, si ciuccia le mani, assaggia il lenzuolino, assapora giochi e tutto quello che gli capita a tiro. Sta scoprendo il mondo con i mezzi che la natura gli ha donato. Perché fargli credere che il mondo è  insapore, inodore e, soprattutto, di plastica?!?!?! Io non credo che il ciuccio sia necessario, ma capisco che possa risultare comodo a volte e non condanno chi ne fa uso. Come sempre è una questione di giusta misura, anche se personalmente penso che sarebbe meglio evitarlo, soprattutto nei primi sei mesi di vita, in cui la suzione al seno è di fondamentale importanza per le crescita psicofisica del neonato. Poi ogni famiglia si organizza come è meglio per tutti i suoi membri. La cosa migliore sarebbe riuscire a crescere i nostri figli accompagnandoli, senza interferire. Ascoltandoli e lasciandoli fare. E' più faticoso, a volte, ma è la cosa più giusta. E' più impegnativo? Forse nei primi anni, ma poi se ne raccolgono i frutti. Un bambino rispettato sarà un adolescente rispettoso. E magari se ci proviamo tutti insieme il mondo di domani sarà migliore.

domenica 25 agosto 2013

EQUAZIONE DEL CIUCCIO

Il ciuccio sta al seno come il vibratore sta al pene



I bebè non scambiano il seno per il ciuccio, 
è il ciuccio un mero sostituto del seno! 


Sicuramente a molte di noi fa piacere utilizzare un vibratore, ed infilarlo nei vari orifizi del nostro corpo, a nostro gusto e per soddisfare le nostre necessità sessuali.
Penso però che a nessuna di noi, se tornassimo a casa piangendo e tristi dopo una brutta giornata di lavoro, farebbe piacere che ci infilassero in bocca un ciucciotto o un vibratore! Sicuramente ci consolerebbero di più

sabato 24 agosto 2013

Milk blister o ampolla di latte o perla de leche

Cos'è un Milk Blister?

Un'ampolla di latte, o milk blister, così si definisce anche in italiano, è un poro del capezzolo ostruito, chiamato anche vescichetta o ampolla del capezzolo o semplicemente latte sotto pelle.
Avviene quando un piccolo strato di pelle cresce sopra un dotto galattoforo aperto ed il latte fuoriesce dietro di essa. Un milk blister generalmente appare come un puntino bianco o giallo, doloroso, sul capezzolo o sull'areola, ed il dolore tende ad essere localizzato in quel puntino ed appena dietro.
Se si comprime il seno in modo da far uscire il latte fuori dal dotto, l'ampolla generalmente si rigonfia verso l'esterno. L'ampolla di latte può persistere ed essere molto

lunedì 19 agosto 2013

CHI ERO PRIMA DI DIVENTARE MAMMA!

Nel mio profilo mi presento come infermiera, la mia professione che tanto adoro e che ho svolto per alcuni anni prima di diventare mamma.

Lavoravo in Spagna in qualità di infermiera di famiglia e di infermiera pediatrica, sostituendo i miei colleghi per brevi o lunghi periodi.
Prima di avvicinarmi ad un ambulatorio pediatrico (consulta in spagnolo) ho dovuto studiare il programma di pediatria, Programa de Salud Infantil, che potete vedere qui.
Seguivo bebè e bambini da 0 a 13 anni. 
Mi occupavo di controllare la somatometria (peso, altezza) IMC, Indice di Massa Corporea, grandezza della fontanella nei neonati. 
In seguito facevo ai genitori, o chi per loro, una serie di domande inerenti tutta la vita dei miei piccoli pazienti a casa e a scuola. Tanto per cominciare l'alimentazione, quindi allattamento al seno, biberon,  svezzamento e prevenzione dell'obesità. Poi il sonno, il pianto dei bebè, l'igiene personale e dentale, lo sviluppo e i cambiamenti fisici in età puberale. La valutazione dello sviluppo psicomotore mese per mese, anno per anno. Eseguivo un piccolo controllo della vista e dell'apparato locomotore. Importante era lo

venerdì 21 giugno 2013

IL CONGELAMENTO DEL CORPO DELLE DONNE

Per comprendere la logica della nostra società basata sulla dominazione, osserviamo che il problema non sta nel bebè che non trova il corpo di sua madre al nascere, ma questa madre che non sente  -spontaneamente- affetto verso suo figlio. Questo è, dal mio punto di vista, il vero dramma della civilizzazione. Le donne, così come anche gli uomini, provengono da storie personali di abbandono, mancanza di contatto fisico, sguardi, disponibilità affettiva, tenerezza, latte o abbracci.
Quindi abbiamo imparato sin da subito a congelare

mercoledì 19 giugno 2013

Un incontro in biblioteca

Questo pomeriggio mi trovavo in biblioteca con mia figlia di 4 anni a scegliere alcuni libri come di consueto. Nella sala lettura per i piccolini ho incontrato una ragazza, mia coetanea, che sedeva davanti al tavolo e accanto a lei c'era un ragazzo (con trisomia 21) che stava aiutando a fare i compiti.
Era molto tempo che non la vedevo, così cominciammo a parlare un po' del suo lavoro.
Lei si è laureata con la qualifica di educatrice, ama il suo lavoro, anche se purtroppo mal pagata dalla cooperativa, nonostante le responsabilità.
Affianca ragazzi e ragazze, così come pure bambini e bambine affetti da trisomia 21 (sindrome di Down), ritardo mentale, ed altri tipi di handicap.
Le ho chiesto se avesse notato lei, assieme ai colleghi di lavoro un certo aumento, negli ultimi anni, del numero di bambini diversamente abili.
La risposta è stata

martedì 11 giugno 2013

Mei Tai Owls design lilla



Questo Mei Tai l'ho realizzato per mia cugina, che dopo un po' di mesetti dalla nascita della sua bebè, ha scelto un approccio diverso come madre.
 Con appena 12 chiletti e 18 mesi di vita della mia nipotina, la sua mamma ha detto basta al passeggino, ed ha voluto provare il baby wearing.
Come tante mamme si è trovata molto bene ed ha scoperto la praticità di un marsupio dovendo prendere la metro, le scale mobili, e superare barriere architettoniche.

Ovviamente non poteva mancare la mia etichetta! E nel dettaglio della foto si vedono le cuciture per rafforzare la tenuta della striscia superiore.


Il colore delle strisce è stato scelto da mia cugina, uno dei suoi preferiti!


Questo è il pannello centrale, detto anche corpo del mei tai. E' una stoffa di puro cotone stampata, importata dall'Olanda. Su sfondo color cioccolata tanti gufetti simpatici con occhi aperti, chiusi, a testa in giù, sono contornati da alberelli, foglioline, fiorellini e farfalle, il tutto in uno stile country-naif. 



lunedì 10 giugno 2013

Il tutto cominciò così

Ero incinta di 3 mesi circa, passeggiavo lungo il mare, cercando di raggiungere una libreria a me molto cara, quando mi imbattei in un'amica, Katerine, sembrava fosse incinta, invece indossava il suo bebè nato da poche settimane in una fascia elastica color rosa confetto.
 Era bellissima, ed il bebè, tutto accoccolato, mostrava molta tenerezza. Mi raccontò del parto e poi mi informò  dell'esistenza di un gruppo di aiuto all'allattamento materno, che si teneva ogni 2 settimane ed il seguente appuntamento ci sarebbe stato da lì a pochi giorni. Avendo tanta voglia di prepararmi per questo evento grande e tanto importante come l'arrivo di nostr@ figli@, decisi di partecipare a qualsiasi iniziativa che mi venisse proposta, sempre per il bene mio e della famiglia. 

Il martedì successivo, un po' in ritardo come sempre, arrivai all'incontro: tante mamme erano sedute in cerchio su delle sedie, altre a terra, alcune ancora erano sdraiate su tappetini tipo quelli usati per fare ginnastica, tutte tenevano in braccio i loro piccoli. C'erano bebè dai 0 ai 4 anni, e  quasi tutti erano attaccati ai seni delle loro madri! Che effetto bellissimo!!! C'erano anche gestanti con il volto perplesso, forse come il mio. Alcune mamme avevano invaso la sala con passeggini di vario tipo, tante altre avevano scelto una uso più "arcaico" di portare i loro bebè: in braccio dentro fasce elastiche, fasce ad anelli, zainetti, marsupi vari. Da una parte c'erano altre ragazze che vendevano magliette per l'allattamento materno e alcuni di questi marsupi che chiamavano "ergonomici". I discorsi andavano dal parto, alla gravidanza, dall'alimentazione in gravidanza, all'alimentazione durante l'allattamento, dall'allattamento materno allo svezzamento, al dormire coi propri cuccioli!
 Dopo un po' mi venne incontro una delle consulenti, Lidia, ci presentammo, le spiegai il motivo della mia visita, dal momento che non si vedeva assolutamente la pancia, scambiammo qualche parola, lei ha una voce dolce, calma, ed uno sguardo molto profondo ... da quel giorno io e Lidia divenimmo amiche. 
Entrare in quella sala con tutte quelle mamme mi cambiò la vita, scoprii un mondo nuovo, affascinante, a me molto vicino, fatto di gioie, dubbi, condivisioni, sorrisi, lacrime, fiumi di latte e metri di fasce, seni scoperti, madri felici di nutrire, padri a volte perplessi, istinti veri e concreti, bimbi buoni, rispettati e rispettosi, un modo fatto di amore e di cariño. 
Affamata di conoscenza, e vedendo su un tavolo una serie di libri in prestito a disposizione delle mamme, chiesi a Lidia quale mi potesse consigliare, lei immediatamente mise tra le mie mani Besame Mucho di Carlos Gonzalez. 
Ero molto contenta di quel pomeriggio trascorso con altre mamme che avevano passato quello che io stavo vivendo in quel momento, mi sentivo quasi euforica, felice di tutte quelle conoscenze, tornata a casa cominciai a divorare il libro.
Dopo 5 anni da quell'incontro, ringrazio Katerine per avermi invitato e per avermelo fatto conoscere, ringrazio Lidia per tutti i consigli, suggerimenti, insegnamenti che mi ha dato, per la sua comprensione ed ascolto, e sopratutto per la fiducia posta in me, ringrazio anche tutte le mamme incontrate nel cammino che si sono aggiunte a questo mondo infinito, perché da quel giorno ho scoperto che non servono ciucci, biberon, passeggini, carrozzine, sonaglini, pappette e pannolini per crescere i nostri figli, ma soprattutto ho imparato che i bebè e bambini sono persone ed in quanto tali devono essere rispettati ed amati.


mercoledì 5 giugno 2013

RACCOMANDAZIONI DELL'OMS SULL'ALLATTAMENTO MATERNO

La OMS raccomanda 
La OMS raccomanda vivamente l'allattamento esclusivamente materno durante i primi sei mesi di vita. Dopo si dovrà complementare con altri alimenti fino ai due anni. Inoltre:
·  deve cominciare nella prima ora di vita;
·  deve essere "a richiesta", cioè, con la frequenza che vuole il bambino, tanto di giorno come di notte, e
·  sono da evitare i biberon e ciucci.


Benefici per la salute del lattante
Il latte materno è ideale per i neonati e lattanti, poiché apporta loro tutti i nutrienti di cui hanno bisogno per uno sviluppo sano. Inoltre è innocuo e contiene anticorpi che aiutano a proteggere il lattante da malattie frequenti come la diarrea e la polmonite, che sono le due cause principali di mortalità infantile in tutto il mondo. Il latte materno è facile da ottenere ed è accessibile, ciò aiuta a garantire che il lattante abbia un adeguato sostentamento.


Benefici per la madre
L’allattamento materno inoltre beneficia anche la madre. L’allattamento esclusivamente materno costituisce un metodo naturale (anche se non totalmente sicuro) di controllo della natalità (protezione del 98% durante i primi 6 mesi dopo il parto). Inoltre, riduce il rischio di cancro al seno e delle ovaie in fasi posteriori della vita, aiuta le donne a recuperare più rapidamente il peso anteriore alla gravidanza e riduce i tassi di obesità.



Benefici a lungo termine per il bambino
Oltre agli immediati benefici per il bambino, l’allattamento materno contribuisce a mantenere una buona salute durante tutta la vita. Gli adulti che da piccoli sono stati allattati al seno, spesso hanno pressione arteriosa più bassa, meno colesterolo e minori tassi di sovrappeso, obesità e diabete di tipo 2. Esistono dati evidenti che indicano che le persone che hanno ricevuto latte materno hanno ottenuto migliori risultati nei test di intelligenza.



Perché no il latte artificiale?
Il latte artificiale non contiene gli anticorpi presenti nel latte materno, e quando non si prepara adeguatamente può portare rischi relazionati con l’ uso de acqua insalubre e di materiale non sterile o con la possibile presenza di batteri nel latte in polvere. Una diluizione eccessiva con lo scopo di risparmiare può portare a malnutrizione. Inoltre, le poppate frequenti mantengono la produzione di latte materno e, nel caso in cui si utilizzi latte artificiale però quest’ultima diventi indisponibile, tornare al latte materno potrebbe risultare difficile a causa della diminuzione della produzione del latte del seno.

L’allattamento materno e l’HIV
Le donne affette da HIV possono trasmettere l’infezione ai loro figli durante la gravidanza, il parto o l’allattamento al seno. Il trattamento antiretrovirale della madre affetta o del lattante esposto al virus dell’HIV riduce il rischio di trasmissione del virus durante la l’allattamento materno. Assieme, il trattamento antiretrovirale e l’allattamento materno possono migliorare significativamente la probabilità di sopravvivenza del lattante, senza essere infetto dal virus dell’ HIV. La OMS raccomanda che le donne lattanti affette dall’HIV ricevano antiretrovirali e seguano le guide della OMS riguardo l’allattamento materno e l’alimentazione complementare.

Regolamentazione dei sostituti del latte materno
L’Assemblea della Salute approvò nel 1981 un codice internazionale che aiuta a regolare la commercializzazione dei sostituti del latte materno, però fino ad ora il suo utilizzo nei paesi è stato scarso. Nel codice si stipula che:
·  le etichette e le altre informazioni su tutti i tipi di latte artificiale devono lasciare chiari i benefici dell’allattamento materno ed i rischi per la salute che comportano i sostituti;
·  non ci devono essere attività di promozione dei sostituti del latte materno;
·  non si offrono mostre gratuite dei sostituti alle donne gravide, alle madri, né alle famiglie, e
·  non si distribuiscono i sostituti in maniera gratuita ai professionisti della salute, né nei centri di salute.

L’appoggio alle madri è essenziale
L’allattamento materno richiede apprendimento e molte donne incontrano difficoltà all'inizio. Sono frequenti il dolore al capezzolo, e la paura che il latte non sia sufficiente a sostentare il bebè. Per promuovere, ci sono centri sanitari che prestano aiuto all'allattamento materno mettendo delle consulenti qualificate a disposizione delle madri. Per promuovere ed incrementare la cura e l’attenzione delle madri e dei neonati, ci sono attualmente più di 20.000 centri “amici dei bambini” situati in 152 paesi, grazie ad una iniziativa della OMS e dell’UNICEF.


Allattamento materno e lavoro
Molte donne che tornano a lavorare abbandonano l’allattamento materno parzialmente o completamente, per mancanza di tempo, o di istallazioni adeguate per allattare o estrarre il latte e conservarlo al lavoro. Le madri hanno bisogno di avere sul posto di lavoro, o vicino, un luogo sicuro, pulito e privato per poter continuare ad allattare i loro figli. Alcune condizioni di lavoro possono facilitare l’allattamento materno, come l’astensione dal lavoro per maternità pagata, un lavoro part-time, gli asili nido nel luogo di lavoro, le istallazioni dove poter allattare, estrarre e conservare il latte e le pause al lavoro per allattare.

Il passo seguente: l’introduzione progressiva di nuovi alimenti
Per coprire le necessità di crescita dei bebè, a partire dai sei mesi si dovrebbero introdurre nuovi alimenti senza interrompere ‘allattamento materno. Gli alimenti per i bambini piccoli possono essere preparati specialmente per loro o basandosi nell'alimentazione familiare apportando alcune modifiche.
La OMS evidenzia che:      
·  l’allattamento materno non deve ridursi quando si comincia con l’introduzione degli alimenti complementari;
·  gli alimenti complementari devono essere dati con un cucchiaio o una tazza, e non con il biberon;
·  gli alimenti devo essere puliti, innocui ed essere disponibili a livello locale;
·  è necessario molto tempo affinché i bambini apprendano a mangiare gli alimenti solidi. 

venerdì 24 maggio 2013

TORTA DI PANNOLINI

Quale regalo migliore di un bel pacco di pannolini per una mamma? Meglio ancora se ben decorato e con qualche gift in più!

Ecco  a voi una bellissima torta di pannolini, su tre strati. 


                                                                                             Fiocchi rosa e decorazioni rosa se la nuova arrivata è una femminuccia.

                                              E poi se ne avete voglia si possono aggiungere come decorazioni creme, olio di mandorle per massaggio, baveri, peluche, aspira muco

martedì 30 aprile 2013

Una mamma spagnola scrive ...


Queste sono le parole di una mamma spagnola, scritte in un forum sul sonno dei bambini: qui il link per leggerlo in lingua originale. 

Traduzione a cura di Mamma Artigiana

Navigo per vari forum, con diverse filosofie. Leggo madri preoccupate perché i loro bambini non dormono, disperate per il pianto; altre che hanno paura che, se non insegnano autonomia ai loro bebè già da piccolini, poi saranno viziati e si convertiranno in tiranni. Alcune si sentono colpevoli per aver applicato certi metodi; altre raccontano orgogliose come riuscirono a far dormire i loro figli seguendo una tavola dei tempi. Paura dei capricci, delle conseguenze di determinate azioni "troppo" permissive. Discussioni, insulti, ognuna difende la propria idea e l'amore che sente per il proprio figlio. Tutti leggiamo molti libri di auto aiuto, adesso vanno di moda, lo vogliamo fare "bene".

Chiudo gli occhi e cerco di immaginarmi un bambino della guerra, o di un orfanotrofio.

Questi che non piangono più perché sanno che non c'è nessuno lì, soffrono la solitudine e la paura. Immagino che durante le notti, quando tutto è oscuro e si sentono le bombe che cadono, le grida del dolore, continuano in silenzio. Chissà non capiscono nulla, chissà né si aspettano che domani sia un giorno migliore. Ascolto il tremendo silenzio che deve invadere quelle stanze piene di bambini che ormai non sono più bambini; hanno smesso di esserlo da tempo, quando rimasero orfani o i loro genitori li abbandonarono perché non li volevano o perché non potevano offrire loro nulla. 

Penso a queste mamme africane abituate al fatto che i loro figli muoiano di AIDS. Piango per questi bambini che vedono morire le loro madri.

Apro gli occhi e "mi sveglio" da questo incubo. Mi ricordo, quando ero piccolina, che avevo molta paura durante i temporali. Per fortuna chiamavo i miei genitori e mia madre si sdraiava al mio lato per tutta la notte. Quando vedevo il telegiornale e parlavano delle guerre o degli incendi, avevo paura che ci fosse una guerra nel nostro paese o che si sarebbe bruciata la casa. Spesso ci pensavo quando ero a letto, sola. Allora uscivo correndo verso la stanza di mio fratello, o dei miei genitori e mi sdraiavo con loro. Ricordo che mia nonna diceva a mia madre che mi stava viziando, che io dovevo dormire nel mio letto ed affrontare le paure da sola.

Penso a mio figlio. Non voglio che abbia mai paura, anche se so che ne avrà. Non voglio che nell'oscurità smetta di chiamarmi per sete, o perché lo spaventano i fantasmi, o perché teme che ci cada un fulmine sulla casa. Qualcuno dirà che se lo inventa per tenermi lì, al lato suo. Che mi sta usando. Altri si complimenteranno con me per accudirlo a qualsiasi ora. Alcuni mi consiglieranno di lasciarlo lì, nell'oscurità e che gli spieghi che è impossibile che il fuoco della montagna arrivi fino a casa nostra. Altri mi incoraggeranno ad abbracciarlo, consolarlo e stargli accanto finché finisca il temporale.

Quanta fortuna abbiamo di stare dove siamo e che ciechi che siamo, che non vediamo ciò che succede più in là delle nostre frontiere. Non riesco ad immaginare queste mamme in guerra che lasciano piangere i loro figli per farli dormire, ma abbracciate a loro, consolando le loro paure e lamentandosi della morte dei loro cari. Mi fa male pensare a quel bambino che viene menato dai suoi genitori o insultato, che non gli danno da mangiare o non si occupano di lui perché non  gli vogliono bene. Questo bimbo un giorno riceverà una bastonata che lo porterà in ospedale e chissà più in alto, al cielo.

Perché avendo il privilegio di poter evitare la sofferenza nei nostri figli, ci impegniamo ad insegnar loro i bastoni che da la vita, sin da piccolini? Per caso non soffrirà quando sarà più grande? Perché li dobbiamo preparare ad essere indipendenti e a distrarsi da soli quando hanno appena pochi mesi di vita?

Concludo che siamo privilegiati per stare dove siamo, per avere quello che abbiamo. Ci è toccata una vita buona. Voglio ringraziare mio figlio per l'opportunità che mi ha dato di vedere la vita con altri occhi,  smettere di essere tanto egoista e valorizzare la fortuna che ho di poter godere della felicità al suo lato. Voglio dargli la grazia per svegliarmi durante le notti, per chiedere la mia presenza continuamente, per chiedermi di dormire in braccio. Per offrirmi la soddisfazione di saper calmare il suo pianto, di abbracciare il suo corpo nell'oscurità e baciare la sua testolina. So che nella maggior parte dei suo risvegli notturni ha bisogno solamente di sentire la mia mano sulla sua schiena, o che gli sussurri che lo amo, o che lo addormenti avvolgendolo. Ci saranno giorni complicati ed io mi innervosirò, magari di malumore perché sarò stanca. Però lui sa che io starò lì, non rimarrà con gli occhi aperti, nell'oscurità pensando a chissà che cosa.

Sono incapace di capire perché si deve lasciar piangere un bambino affinché si addormenti, quando l'unica cosa che impara un bebè è che sta lì solo, come i bimbi negli orfanotrofi. Non capisco perché in una società tanto avanzata, abbiamo bisogno di libri per sostituire l'istinto. Abbiamo bisogno ce ci dicano tutto il tempo come dobbiamo fare le cose per aver fiducia in noi stessi/e e sapere che lo stiamo facendo correttamente. E poiché lo scrivono gli esperti che sanno molto, noi ci crediamo e lo facciamo, sempre pensando che sia corretto e la cosa migliore. Ci convincono che se entriamo ogni certo tempo nella sua cameretta, nostro figli@ saprà che stiamo lì anche se abbiamo le braccia incrociate e ci neghiamo di prenderl@ in braccio. Questo signore si è dimenticato di citare il famoso studio dove si dimostrava che non c'era nessuna differenza tra entrare o meno nella stanza mentre il bebè piange per addormentarsi. Forse se lo è dimenticato. Questo che è medico e ne sa tanto.

Amiche ed amici miei, vi ringrazio per condividere con voi la quotidianità. La vostra esperienza e consigli mi hanno aiutato ad avere fiducia e soprattutto ad ascoltare. Ad ascoltare mio figlio.

Però soprattutto non dimenticatevi mai di ascoltare il vostro cuore. Lì sono tutte le risposte.

Non abbiate paura di ciò che diranno, delle minacce che ultimamente vanno di moda per poter vendere i libri. Se vi ascoltate ed ascoltate il vostro bebè, raramente vi sbaglierete. E se lo fare, perché è umano, per lo meno non avrete di che pentirvene. 

giovedì 25 aprile 2013

DAGLI IL LATTE OGNI SETTE GIRI DI CLESSIDRA!

Eh si, è proprio quello che sono solita dire alle mamme che mi chiedono: "ogni quanto tempo devo dargli la poppata?" Allora io mi domando se per caso gli egizi, i greci, i romani, o nel "recente" Medio Evo, si preoccupassero di allattare i propri figli leggendo la meridiana oppure contando i giri di clessidra.
O senza andare troppo in là con il tempo, non mi sembra che attualmente nei paesi sotto sviluppati, dove è difficile vedere una mamma con un orologio al polso, le mamme non sappiano quando allattare i propri figli.
La risposta ovviamente è no!

E allora perché le mamme moderne continuano a fare questa sciocca domanda?
Perché sono esageratamente influenzate da pediatri ignoranti che durante il loro corso di studi vedono solo bambini e bebè malati, non sani; non fanno esami universitari sull'allattamento materno, in neonatologia esistono solo incubatrici, biberon e poco si vedono mamme allattare i loro bebè prematuri, quindi non hanno sufficienti informazioni.

Inoltre è più facile dare numeri, piuttosto che "perdere tempo" appresso ad una puerpera con gli ormoni a mille, quasi isterica, che vede il suo bebè piangere tutto il tempo e non riuscire ad attaccarsi bene al seno.

Ecco che comincia la fatidica impresa della neo mamma: allattare il proprio bambino, e i numeri, tipo tombola, saltano fuori. Secondo l' OMS dovrebbe crescere circa dai 120 ai 150 grammi a settimana, di cui 20 g al dì. Allora la doppia pesata (esclusiva caratteristica delle mamme italiane), diventa il personaggio principale del puerperio e le mamme cominciano con il baby blues a meno di una settimana dal rientro dall'ospedale. Io poi, che odio la matematica, se l'avessi fatto sarei andata proprio ai matti.

Nell'utero non ci sono clessidre, orologi, cronometri; non ci sono chiavi, né lucchetti che aprono e chiudono il cordone ombelicale attraverso cui i bebè si nutrono, e allora perché una volta usciti dal mondo "placentato" dell'utero, dobbiamo dare ai nostri bebè inermi limiti di orario a cui non erano affatto abituati?
Lo stomaco di un bebè ha più o meno la misura del suo pugno: quanto liquido pensate che possa entrarci? Poco, e sapete che il latte materno è molto più facile da digerire di quello artificiale? Lo dice la parola stessa, non è naturale, è artificiale! Per cui il suo stomaco ha bisogno di essere riempito più frequentemente rispetto a quello di un adulto.

Voglio ancora aggiungere che spesso noi ci sediamo a tavola ma non terminiamo tutto ciò che abbiamo nel piatto, e poi magari dopo solamente un'ora dalla fine del pasto sentiamo un leggero languorino di un dolce, o di una frutta. Allora immediatamente soddisfiamo questo piccolo bisogno o semplice voglia di qualcosa da mettere sotto i denti ... ma non avevamo appena finito di mangiare? Studiamo, leggiamo o guardiamo la tv accompagnati da un bicchiere di succo di frutta o di acqua, ma non avevamo bevuto durante il pasto? eppure abbiamo sete!

Allora anche i bebè a volte mangiano, e quindi poppano più rigorosamente, altre volte bevono, ed altre fanno uno spuntino, non sempre devono necessariamente mangiare, per cui non sempre prendono la stessa quantità di latte ad ogni poppata.

Basta con le doppie pesate!!! Basta con gli orari scanditi, buttiamo via gli orologi, sdraiamoci o sediamoci sul letto, sul divano, mettiamoci comode e spogliamo i nostri seni presentandoli ai nostri cuccioli e doniamo loro questo alimento sacro che è il latte materno!

sabato 6 aprile 2013

Vaccinare si o no? ancora non so!

Lo scorso 15 aprile ho partecipato all'incontro sui vaccini organizzato dalla mia cara amica Mamma Pancia.
Ha fatto apertura all'incontro un interessante video intitolato Il Ragionevole Dubbio, potete vederlo e poi, una volta restati ti stucco resterete con il vostro dubbio, o con la certezza, se vaccinare o meno i vostri bebè.


Per quanto mi riguarda, assieme a mio marito, abbiamo deciso che per il momento non faremo iniettare nulla sulle cosciette del nostro piccolo di appena 6 mesetti.
Ovviamente la pediatra mi ha fatto firmare il dissenso informato, non perché lei mi abbia spiegato ed informato sui pro ed i contro dei vaccini, no, questo lo sto facendo da sola, anzi lei ha cercato di convincermi nel farli, ma stavolta, col secondo figlio, non ho ceduto.
Ci sono siti che informano sui vaccini:
www.comilva.org
www.vaccinareinformati.org

L'informazione è l'antidoto per l'ignoranza!!!

giovedì 7 marzo 2013

Vaccinare... si o no?

i tik di mammapancia: Vaccinare... si o no?:


Incontro informativo sulle vaccinazioni

 Con proiezione del video 
“ Il ragionevole dubbio”

 Venerdì 15 marzo 2013  h 17 

 Presso l’asilo nido "L'Emilio"
Via Bruno Molajoli, 66 Acilia

mercoledì 6 marzo 2013

METODO MADRE CANGURO & FASCIA ELASTICA

Il foulard elastico è una striscia di stoffa, leggermente elastica, che misura 50-70 cm di larghezza e 5 metri di lunghezza.
Ci sono diverse composizioni della stoffa, generalmente 95% cotone e 5% elastan, ma questa percentuale può variare. e questo fa sì che alcune hanno maggiore resistenza di altre.
Si utilizza incrociata sul corpo del portatore con tre strati che sostengono il bebè, tranne che nelle prime settimane o con bebè prematuri, i quali possono essere sorretti anche con una sola striscia di stoffa.
Sono caratterizzati per la loro leggerezza e comodità, tanto che si dice che sembrano una seconda pelle.

Perché portare il tuo bebè appena nato in un foulard elastico?

  • Non ci sono cuciture che possano dar fastidio alla fragile pelle dei bebè, incluso a quella dei prematuri
  • La loro stoffa, leggermente elastica, fa si che si mantenga la giusta tensione in ogni parte del corpo del bebè
  • E' facile da mettere anche per chi non ha mai utilizzato un foulard, dal momento che si può fare il nodo prima e poi collocare il bebè, a differenza di quelle fasce non elastiche che necessitano sorreggere il bebè mentre le si annodano
  • Permette di dare al bebè una buona postura fisiologica, tenendo in conto la sua evoluzione corporea.
  • Essendo così lunghe, possono usarle sia i papà che le mamme ... è per tutte le taglie.

In che posizione è meglio portare il bebè appena nato nella fascia elastica?
Possiamo collocare il bebè sia  nella posizione della rana, che nella posizione culla. La prima è la posizione che adottano fisiologicamente i nostri bebè, per questo è la più raccomandata.
Nella posizione della culla, sdraiato, potremo allattare il bebè comodamente.
Secondo le regole del MMC (Metodo Madre Canguro) che appaiono nella pagina web de la OMS, e nella pagina ufficiale della fondazione canguro possiamo incontrare un pdf scaricabile con informazioni molto utili dove spiega una buona posizione canguro per il bebè.

"Si deve collocare il bebè tra i seni della madre (o padre), in posizione verticale, in modo che il suo petto stia contro quello del portatore.
Si sosterrà il bebè con la fascia. La testa rivolta verso un lato, leggermente  stesa. La parte superiore della fascia andrà giusto sotto l'orecchio del bebè. La posizione leggermente stesa della testa mantiene aperte le vie respiratorie e permette il contatto visivo madre-figlio. E' da evitare sia la flessione in avanti, sia l'iperestensione della testa. Le anche dovranno essere flesse e le gambe tese in una postura che ricorda quella della rana. Anche le braccia dovranno essere piegate.


Sarà necessario annodare la tela con una forza tale che, quando la madre si alza il bambino non scivolerà, si dovrà garantire che la parte più stretta della tela sia situata sul petto del bebè.
L'addome di quest'ultimo non deve essere schiacciato ma deve stare all'altezza dell'epigastrio della madre. In questo modo il bebè dispone dello spazio sufficiente per la respirazione addominale. La respirazione della madre stimola al bebè. 

Come introdurre il bebè nella fascia ed estrarlo. Quando la madre acquisisce familiarità con questa tecnica, la sua paura di far male al bebè scomparirà.




  • sostenere il bebè con una mano posta dietro il collo e sulla schiena
  • appoggiare leggermente la parte inferiore della mandibola del bebè tra le dita della madre, con il fine di evitare che la testa di inclini verso il basso ed otturi le vie respiratorie mentre il bebè si trovi in posizione verticale
  • posizionare l'altra mano sotto il sedere del bebè."

Dobbiamo tener presente che in questo paragrafo si sta parlando di bebè prematuri, e della fascia che si utilizza per fare il metodo canguro in ospedale, però resta uguale la maniera di collocare il bebè anche nella fascia elastica e anche con bebè nati a termine.