La
OMS raccomanda
La OMS raccomanda vivamente
l'allattamento esclusivamente materno durante i primi sei mesi di vita. Dopo si
dovrà complementare con altri alimenti fino ai due anni. Inoltre:
· deve cominciare nella prima ora di vita;
· deve essere "a richiesta", cioè, con la
frequenza che vuole il bambino, tanto di giorno come di notte, e
· sono da evitare i biberon e ciucci.
Benefici
per la salute del lattante
Il latte materno è ideale per i neonati
e lattanti, poiché apporta loro tutti i nutrienti di cui hanno bisogno per uno
sviluppo sano. Inoltre è innocuo e contiene anticorpi che aiutano a proteggere
il lattante da malattie frequenti come la diarrea e la polmonite, che sono le
due cause principali di mortalità infantile in tutto il mondo. Il latte materno
è facile da ottenere ed è accessibile, ciò aiuta a garantire che il lattante
abbia un adeguato sostentamento.
Benefici
per la madre
L’allattamento materno inoltre beneficia
anche la madre. L’allattamento esclusivamente materno costituisce un metodo naturale
(anche se non totalmente sicuro) di controllo della natalità (protezione del
98% durante i primi 6 mesi dopo il parto). Inoltre, riduce il rischio di cancro
al seno e delle ovaie in fasi posteriori della vita, aiuta le donne a
recuperare più rapidamente il peso anteriore alla gravidanza e riduce i tassi
di obesità.
Benefici
a lungo termine per il bambino
Oltre
agli immediati benefici per il bambino, l’allattamento materno contribuisce a
mantenere una buona salute durante tutta la vita. Gli adulti che da piccoli
sono stati allattati al seno, spesso hanno pressione arteriosa più bassa, meno
colesterolo e minori tassi di sovrappeso, obesità e diabete di tipo 2. Esistono
dati evidenti che indicano che le persone che hanno ricevuto latte materno hanno
ottenuto migliori risultati nei test di intelligenza.
Perché
no il latte artificiale?
Il
latte artificiale non contiene gli anticorpi presenti nel latte materno, e quando
non si prepara adeguatamente può portare rischi relazionati con l’ uso de acqua
insalubre e di materiale non sterile o con la possibile presenza di batteri nel
latte in polvere. Una diluizione eccessiva con lo scopo di risparmiare può portare
a malnutrizione. Inoltre, le poppate frequenti mantengono la produzione di
latte materno e, nel caso in cui si utilizzi latte artificiale però quest’ultima
diventi indisponibile, tornare al latte materno potrebbe risultare difficile a
causa della diminuzione della produzione del latte del seno.
L’allattamento
materno e l’HIV
Le
donne affette da HIV possono trasmettere l’infezione ai loro figli durante la
gravidanza, il parto o l’allattamento al seno. Il trattamento antiretrovirale
della madre affetta o del lattante esposto al virus dell’HIV riduce il rischio
di trasmissione del virus durante la l’allattamento materno. Assieme, il
trattamento antiretrovirale e l’allattamento materno possono migliorare significativamente
la probabilità di sopravvivenza del lattante, senza essere infetto dal virus
dell’ HIV. La OMS raccomanda che le donne lattanti affette dall’HIV ricevano
antiretrovirali e seguano le guide della OMS riguardo l’allattamento materno e
l’alimentazione complementare.
Regolamentazione
dei sostituti del latte materno
L’Assemblea
della Salute approvò nel 1981 un codice internazionale che aiuta a regolare la
commercializzazione dei sostituti del latte materno, però fino ad ora il suo
utilizzo nei paesi è stato scarso. Nel codice si stipula che:
· le etichette e le altre informazioni su tutti i tipi
di latte artificiale devono lasciare chiari i benefici dell’allattamento
materno ed i rischi per la salute che comportano i sostituti;
· non ci devono essere attività di promozione dei
sostituti del latte materno;
· non si offrono mostre gratuite dei sostituti alle
donne gravide, alle madri, né alle famiglie, e
· non si distribuiscono i sostituti in maniera gratuita
ai professionisti della salute, né nei centri di salute.
L’appoggio
alle madri è essenziale
L’allattamento
materno richiede apprendimento e molte donne incontrano difficoltà all'inizio. Sono
frequenti il dolore al capezzolo, e la paura che il latte non sia sufficiente a
sostentare il bebè. Per promuovere, ci sono centri sanitari che prestano aiuto all'allattamento materno mettendo delle consulenti qualificate a disposizione
delle madri. Per promuovere ed incrementare la cura e l’attenzione delle madri
e dei neonati, ci sono attualmente più di 20.000 centri “amici dei bambini”
situati in 152 paesi, grazie ad una iniziativa della OMS e dell’UNICEF.
Allattamento materno e lavoro
Molte donne che tornano a
lavorare abbandonano l’allattamento materno parzialmente o completamente, per
mancanza di tempo, o di istallazioni adeguate per allattare o estrarre il latte
e conservarlo al lavoro. Le madri hanno bisogno di avere sul posto di lavoro, o
vicino, un luogo sicuro, pulito e privato per poter continuare ad allattare i
loro figli. Alcune condizioni di lavoro possono facilitare l’allattamento
materno, come l’astensione dal lavoro per maternità pagata, un lavoro part-time,
gli asili nido nel luogo di lavoro, le istallazioni dove poter allattare, estrarre
e conservare il latte e le pause al lavoro per allattare.
Il
passo seguente: l’introduzione progressiva di nuovi alimenti
Per
coprire le necessità di crescita dei bebè, a partire dai sei mesi si dovrebbero
introdurre nuovi alimenti senza interrompere ‘allattamento materno. Gli
alimenti per i bambini piccoli possono essere preparati specialmente per loro o
basandosi nell'alimentazione familiare apportando alcune modifiche.
La
OMS evidenzia che:
· l’allattamento materno non deve ridursi
quando si comincia con l’introduzione degli alimenti complementari;
·
gli alimenti complementari devono essere
dati con un cucchiaio o una tazza, e non con il biberon;
·
gli alimenti devo essere puliti, innocui
ed essere disponibili a livello locale;
·
è necessario molto tempo affinché i
bambini apprendano a mangiare gli alimenti solidi.