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domenica 8 giugno 2014

La nascita di Helena

Han pasado ya 5 años desde el nacimiento de mi princesita, y solamente ahora me pongo a escribir y contar como fue ese lindo parto que me dejo un signo dentro de mi, y  que jamas olvidare. Como ese milagro paso en España, lo voy a escribir  en español.

giovedì 10 aprile 2014

MOXIBUSTIONE: ricerca dei dott Cardini e Weixin

Una ricerca realizzata da Francesco Cardini, un fisico di Verona ed il dottor Juang Weixin, del Ospedale di Donne di Jiangxi in Nanchang (Cina), nacque con l'obiettivo di valutare l'efficienza reale della moxibustione.
Presero come campione 260 donne incinte, primipare alla trentatreesima  settimana di gestazione, e che avevano il bebè podalico (di natiche). Ad ognuna di esse venne assegnato un trattamento per permettere al bebè il cambio della posizione a cefalica. La metà delle donne seguì il metodo tradizionale cinese, la moxibustione, le altre 130 la terapia di routine.

La terapia con moxibustione venne applicata giornalmente durante una settimana, con sessioni di 15 minuti. La prima in ospedale, poi a partire dalla seconda a casa.
Se dopo questo periodo di tempo il problema non era stato risolto, le donne poterono scegliere se sottomettersi o meno alla VCE, Versione Cefalica Esterna, una manipolazione sull'addome



della donna per correggere la posizione del feto. Gli effetti della moxibustione evitarono tale manovra alla maggior parte delle donne che preferirono seguire il metodo popolare cinese della moxibustione.

Il risultato dello studio dimostra che il 74 % dei feti del gruppo trattato con la terapia tradizionale cinese cambiò la sua posizione e cefalica, di fronte al 48% delle donne che non ricevettero questo tipo di trattamento.
Mentre il 75.4% delle madri del primo gruppo ebbe un parto normale, solo il 62% delle donne che non continuarono il trattamento con la moxibustione riuscì ad evitare un parto podalico.

Risultati:  “La moxibustione applicata durante una o due settimane alle primipare con il feto podalico alla trentatreesima settimana di gravidanza, produce un aumento dei movimenti fetali, e in alcuni casi arriva a cambiare la posizione da podalico a cefalico” concludono gli autori dello studio nel JAMA.

Gli investigatori inoltre segnalarono che due trattamenti al giorno  con moxibustione, di un quarto d’ora ciascuno, da migliori risultati rispetto ad una sola applicazione giornaliera.

Però secondo spiegano Cardini e Weixin, nonostante i risultati della ricerca, restano comunque molte questioni da chiarire riguardo questo trattamento. Tra cui quella che spiega il perché si produca il cambio di posizione nel feto.

Le conclusioni della ricerca di Cardini e Weixin sono solo un primo passo verso l'affermazione di una pratica popolare fino ad ora non era stata accertata. In questo momento si conosce solamente l'effetto che produce la moxibustione, non il meccanismo di azione, mancano ancora diversi studi per comprenderlo.

“Sono necessari ancora diversi studi per documentare in che percentuale questa terapia può ridurre la necessità di realizzare parti cesarei per posizione del feto”.

“Se i risultati dello studio confermassero la nostra ricerca, e tenendo in considerazione che questa terapia non è invasiva, ma è economica e facile da applicare, la moxibustione dovrà convertirsi in una terapia comune per prevenire un parto podalico.” Spiegano gli autori dello studio.

Se finalmente si confermasse l’efficacia (già evidente) di questa ricerca scientifica, basterebbe solamente una semplice lezione affinché tute le donne incinte potessero applicarsi il trattamento a casa e prevenire un parto cefalico.


venerdì 25 ottobre 2013

RICORDI DI PARTI, SEMPRE NELLA MEMORIA

Quando cominciai le prime lezioni di ostetricia e ginecologia all'università, me ne appassionai immediatamente. Feci un mese di tirocinio presso la sala parto dell'ospedale in cui stavo studiando e subito capii quanto mi piacesse questo aspetto della fisiologia e della vita dell'uomo, la nascita.
Poi l'esperienza in sala parto in Spagna aumentò ancor più il mio interesse per questa branca della medicina, fino a quando, una volta rimasta incinta, cominciai ad approfondire la fisiologia della gravidanza, del parto e del puerperio.

lunedì 10 giugno 2013

Il tutto cominciò così

Ero incinta di 3 mesi circa, passeggiavo lungo il mare, cercando di raggiungere una libreria a me molto cara, quando mi imbattei in un'amica, Katerine, sembrava fosse incinta, invece indossava il suo bebè nato da poche settimane in una fascia elastica color rosa confetto.
 Era bellissima, ed il bebè, tutto accoccolato, mostrava molta tenerezza. Mi raccontò del parto e poi mi informò  dell'esistenza di un gruppo di aiuto all'allattamento materno, che si teneva ogni 2 settimane ed il seguente appuntamento ci sarebbe stato da lì a pochi giorni. Avendo tanta voglia di prepararmi per questo evento grande e tanto importante come l'arrivo di nostr@ figli@, decisi di partecipare a qualsiasi iniziativa che mi venisse proposta, sempre per il bene mio e della famiglia. 

Il martedì successivo, un po' in ritardo come sempre, arrivai all'incontro: tante mamme erano sedute in cerchio su delle sedie, altre a terra, alcune ancora erano sdraiate su tappetini tipo quelli usati per fare ginnastica, tutte tenevano in braccio i loro piccoli. C'erano bebè dai 0 ai 4 anni, e  quasi tutti erano attaccati ai seni delle loro madri! Che effetto bellissimo!!! C'erano anche gestanti con il volto perplesso, forse come il mio. Alcune mamme avevano invaso la sala con passeggini di vario tipo, tante altre avevano scelto una uso più "arcaico" di portare i loro bebè: in braccio dentro fasce elastiche, fasce ad anelli, zainetti, marsupi vari. Da una parte c'erano altre ragazze che vendevano magliette per l'allattamento materno e alcuni di questi marsupi che chiamavano "ergonomici". I discorsi andavano dal parto, alla gravidanza, dall'alimentazione in gravidanza, all'alimentazione durante l'allattamento, dall'allattamento materno allo svezzamento, al dormire coi propri cuccioli!
 Dopo un po' mi venne incontro una delle consulenti, Lidia, ci presentammo, le spiegai il motivo della mia visita, dal momento che non si vedeva assolutamente la pancia, scambiammo qualche parola, lei ha una voce dolce, calma, ed uno sguardo molto profondo ... da quel giorno io e Lidia divenimmo amiche. 
Entrare in quella sala con tutte quelle mamme mi cambiò la vita, scoprii un mondo nuovo, affascinante, a me molto vicino, fatto di gioie, dubbi, condivisioni, sorrisi, lacrime, fiumi di latte e metri di fasce, seni scoperti, madri felici di nutrire, padri a volte perplessi, istinti veri e concreti, bimbi buoni, rispettati e rispettosi, un modo fatto di amore e di cariño. 
Affamata di conoscenza, e vedendo su un tavolo una serie di libri in prestito a disposizione delle mamme, chiesi a Lidia quale mi potesse consigliare, lei immediatamente mise tra le mie mani Besame Mucho di Carlos Gonzalez. 
Ero molto contenta di quel pomeriggio trascorso con altre mamme che avevano passato quello che io stavo vivendo in quel momento, mi sentivo quasi euforica, felice di tutte quelle conoscenze, tornata a casa cominciai a divorare il libro.
Dopo 5 anni da quell'incontro, ringrazio Katerine per avermi invitato e per avermelo fatto conoscere, ringrazio Lidia per tutti i consigli, suggerimenti, insegnamenti che mi ha dato, per la sua comprensione ed ascolto, e sopratutto per la fiducia posta in me, ringrazio anche tutte le mamme incontrate nel cammino che si sono aggiunte a questo mondo infinito, perché da quel giorno ho scoperto che non servono ciucci, biberon, passeggini, carrozzine, sonaglini, pappette e pannolini per crescere i nostri figli, ma soprattutto ho imparato che i bebè e bambini sono persone ed in quanto tali devono essere rispettati ed amati.


giovedì 28 febbraio 2013

Gravidanza in Spagna

Ho avuto la grande fortuna di trascorrere la mia prima gravidanza in Spagna.

Non appena sono venuta a conoscenza della bellissima bellissima notizia, sono andata dalla mia infermiera di famiglia, mia collega, la quale, dopo aver fatto una conoscenza generale della mia storia clinica, tutta trascritta al computer ovviamente, mi ha dato appuntamento con il mio medico di famiglia, che mi ha prescritto i primi esami da fare e mi ha indirizzata all'ostetrica.

Una volta fatta la prima analisi del sangue, per conoscere il valore delle beta HCG sono andata dalla mia ostetrica, la quale mi ha seguito per tutti gli otto mesi restanti.
La visita, una volta al mese circa, consisteva nel controllo della pressione arteriosa, del peso, e la misura del fondo dell'utero, nient'altro, nessuna esplorazione vaginale!
Mi hanno fatto fare solamente tre analisi del sangue in tutta la gravidanza, una per ogni trimestre, nonostante sia Toxoplasmosi negativa!
In effetti non c'è nessun bisogno di sottoporre una gestante, che ha già di per sé una tempesta di ormoni che le causano alti bassi di umore continui, ad analisi del sangue ogni mese, da ripetere magari anche se incerte, o risultanti positive, soprattutto quando alcuni studi scientifici rivelano la scarsa efficacia del trattamento antibiotico in caso di Toxoplasmosi contratta durante una gravidanza.
Ho eseguito solamente tre ecografie, fino al momento del parto, quando mi fecero la quarta per accertarsi della posizione del bebè, seguendo le regole della OMS.

Perché sottoporre le gestanti a continui controlli tocologici creando in lei paure, ansie, preoccupazioni, dubbi ed inquietudini sullo stato di salute suo e, soprattutto, del bambin@ che porta in grembo?

La gravidanza è uno stato fisiologico della donna dal momento del concepimento al parto.

Le ostetriche sono preparate a seguire le donne incinte durante i nove mesi di attesa in caso di gravidanza non a rischio, non vi è alcun motivo per cui i ginecologi prendano il loro posto; tra l'altro con un costo maggiore per le gestanti, 50 euro delle ostetriche contro i 150 euro dei ginecologi.

Inoltre la OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) in uno studio su donne incinta, ha rilevato che le cure e le visite da parte di ostetriche portano a meno ospedalizzazione durante la gravidanza, meno utilizzo di analgesici regionali durante il travaglio ed il parto e più parti vaginali spontanei

domenica 10 febbraio 2013

Cinque anni fa cominciava in me una nuova vita

Cinque anni fa, finito di pranzare con mio marito, freschi di matrimonio da appena 23 giorni, mi andavo a sedere sul divano per una siesta, quando avvertii un piccolo dolore, pungente, all'addome, esattamente all'altezza dell'ovaio sinistro.
Mi toccai la zona dolente, non era così forte, sopportabile, ma comunque lo notavo. Immediatamente, nel giro di pochissimi attimi di secondo, feci tutto un ragionamento, allora mi alzai, presi il calendario e andai a vedere quando era stato il primo giorno dell'ultima mestruazione: erano passati 18 giorni, e le ultime due notti avevo amato mio marito con tutta me stessa. Si, ero incinta!!!!!  Me lo sentivo, dentro di me stava nascendo una nuova vita, ero emozionatissima.
Avvisai immediatamente mio marito, il quale non credette alle mie parole. Passai le settimane successive in ansia, ma i sintomi ed i segni erano sempre più chiari: seni ingrossati, nausea mattutina e fastidio per certi odori che fino ad allora apprezzavo.
Così intorno al 23 marzo (non ricordo bene quella data) feci il test di gravidanza alle 5 di mattina e risultò per ben due volte positivo! che emozione!!! 
Svegliai il papà per avvisarlo, non riuscivo a resistere fino l'indomani mattina, e gli diedi la bellissima notizia! Dopo un piccolo "spavento" di entrambi, cominciammo immediatamente a cercare un nome per il nostro bebè. E l'avventura ebbe inizio!

L'arrivo di questo esserino, accolto nel mio utero con tanto amore, mi ha cambiato la vita e le sono veramente grata!