Come vi raccontavo qui Lidia mi prestò questo libro dal titolo piuttosto banale, mi ricordava quella canzone degli anni '40, ma già mi faceva capire qualcosa.
Cominciai immediatamente a leggerlo la sera stessa, sin dalle prime righe me ne appassionai.
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domenica 26 ottobre 2014
sabato 22 marzo 2014
Visita dalla pediatra e ... maledetti percentili!
Un paio di mesi fa ho portato il mio cucciolo (15 mesi ) dalla pediatra poiché erano diversi giorni che non stava bene e poi anche per un controllo, dal momento che non la vedevamo da 9 mesi!
giovedì 13 febbraio 2014
Le coliche del lattante secondo il pediatra Raffaele D'Errico
Questa è la bellissima lettera di un pediatra ai suoi lettori ed alle sue lettrici, scrive con il cuore in mano e merita essere letta tutta! qui il link
Oggi vorrei parlarvi di una cosa che mi sta molto a cuore. Mai come questa volta vorrei che questa lettera facesse il giro del mondo.
Parlerò del pianto del neonato e delle famose “coliche del lattante” note anche come “coliche gassose” o “coliche dei primi tre mesi”.
Quello che tutti noi medici e non medici possiamo osservare è che il 50% dei neonati sani a termine comincia a presentare, a partire dal ventesimo giorno di vita (ma anche prima), delle crisi di pianto prolungate e apparentemente inspiegabili, che compaiono tipicamente nelle ore serali (fra il tardo pomeriggio e le prime ore della notte) e che spesso si protraggono nei primi 3-4 mesi per poi scomparire improvvisamente.
L’entità e la durata di questo fenomeno è molto variabile da lattante a lattante per cui ogni genitore racconterà la sua storia e proporrà mezzi terapeutici validati sul campo e ritenuti efficaci per aiutare o addirittura risolvere il problema.
lunedì 3 febbraio 2014
Spremitura manuale del latte
La spremitura manuale del latte è utile per:
- alimentare un bambino con difficoltà a coordinare la suzione, o che non vuole attaccarsi
- alimentare un bambino con basso peso o con una malattia che gli impedisce di succhiare
- mantenere la produzione del latte quando la madre e il bambino sono separati
- alimentare il bambino con latte materno quando la mamma lavora
- drenare un seno eccessivamente teso e aiutare il bambino ad attaccarsi
- spremere il latte direttamente nella bocca del bambino per invogliarlo ad attaccarsi
- ridurre un ingorgo, l’ostruzione di un dotto galattoforo o una stasi di latte
- alleviare secchezza e dolore ai capezzoli.
La spremitura
manuale è preferibile perché può essere fatta ovunque, una volta che la mamma
diventa
esperta è
rapida ed efficace, la stimolazione pelle-a-pelle è preferibile al contatto
della coppa di plastica del mastosuttore.
I passaggi chiave per la spremitura manuale sono:
- stimolazione del deflusso del latte: in posizione seduta comoda e rilassata, la mammella va scaldata e massaggiata e i capezzoli vanno stimolati con le dita. Una persona presente può massaggiare la schiena della madre per facilitare il riflesso ossitocinico.
- identificazione dei dotti: il seno viene palpato partendo dal capezzolo ed estendendo il raggio di esplorazione fino a trovare una parte del seno diversa al tatto, simile a una corda con dei “nodi”. Questo è il punto dove si deve esercitare una pressione per spremere il latte mettendo il pollice da un lato e 2-3 dita dall'altro.
- compressione del seno sopra i dotti: il pollice e le dita sono spinte indietro verso il torace, il pollice e l’indice sono premuti uno contro l’altro e poi mossi verso il capezzolo. La manovra va ripetuta ritmicamente e lentamente fino a quando il latte inizia a uscire (possono occorrere 3-4 minuti.
- la manovra va inoltre ripetuta in tutte le parti del seno, ruotando le dita attorno al seno per comprimere tutti i dotti. Si passa all'altro seno dopo 1-2-minuti che la fuoriuscita di latte si è interrotta.
La quantità di latte spremuto aumenta con la pratica, in particolare il colostro potrebbe uscire solo in piccolissime quantità (raccoglierlo in contenitori adatti, cucchiaino, siringa, tazzina, ecc.).
La frequenza della spremitura dipende dal motivo per il quale si effettua la manovra, se il bambino è molto piccolo e non è in grado di alimentarsi al seno, anche ogni 2-3 ore.
É importante avere le mani ben pulite e usare contenitori puliti per il latte spremuto, di vetro o di plastica, con coperchio. Non far bollire il latte materno spremuto né scaldarlo in forno a microonde, perché perde le sue proprietà e può ustionare la bocca del bambino.
Se la madre produce più latte di quanto necessiti al bambino, il latte spremuto può essere lasciato riposare per un breve periodo perché l’ultimo latte ricco di grassi vada in superficie. Questa parte più ricca di grassi può poi essere aggiunta al latte preparato per un pasto per aumentare la concentrazione di energia.
Se è disponibile un mastosuttore, detto comunemente “tiralatte”, o se una madre ha bisogno di usarne uno, bisogna aiutarla a scegliere un modello efficace, mostrarle come usarlo e leggere assieme a lei le istruzioni del produttore. Sono utili le stesse tecniche descritte per la spremitura manuale del latte.
Con qualunque mastosuttore bisogna usare un livello di suzione confortevole simile a quella del bambino (suzioni brevi e rapide seguite da suzioni più lunghe e più lente), anche perché una maggiore suzione non estrae più latte e può causare danno al seno. La madre non deve continuare a pompare se il latte defluisce bene. Se la madre non ottiene latte o ne ottiene poco, bisogna controllare che il mastosuttore funzioni bene e che la madre lo sappia usare, senza affrettarsi a concludere che non ha
latte.
I mastosuttori elettrici di grandi dimensioni consentono di estrarre il latte simultaneamente dalle due mammelle, il che fa aumentare il livello di prolattina materna e facilita la produzione di grandi volumi di latte in poco tempo. È importante la fase di sterilizzazione e bisogna assicurarsi che la madre ne
conosca la tecnica.
domenica 2 febbraio 2014
domenica 5 gennaio 2014
Appuntamento al C.A.E.
Questo pomeriggio domenica 5 gennaio sarò alla
Città dell'Altra Economia, a Testaccio, ex mattatoio, per una delle iniziative:
"Un altro Natale é possibile".
"Un altro Natale é possibile".
Questo è il titolo dell'incontro che si terrà nello spazio Factory del C.A.E. Fa parte di una serie di convegni e tavole rotonde dell'iniziativa Eco...logicamente genitori.
A partire dalle ore 15 in poi si parlerà di allattamento materno e baby wearing, portare i bimbi in fascia.
Saranno anche esposte le ultime fasce elastiche e non da me realizzate e ovviamente non potevano mancare i miei pezzi unici, i Mei Tai!
Vi aspetto numerosi!
mercoledì 30 ottobre 2013
Milk Blister o ampolla di latte o perla de leche: la cura
Nel post Milk Blister o ampolla di latte o perla de leche spiegavo cosa è e le cause. Adesso vi spiego il trattamento per curarlo
Il trattamento

Il trattamento raccomandato generalmente consiste in quatto punti:
- applicare caldo umido prima di allattare;
- togliere la pelle dal dotto galattoforo;
- allattare o spremere con un tiralatte ospedaliero;
- seguire con la medicazione per favorire la guarigione.
venerdì 27 settembre 2013
COME SI INDOSSA LA FASCIA ELASTICA
NODO DI BASE
Ecco a voi il mio primo video che spiega come si indossa la fascia lunga 5 metri per portare i nostri cuccioli.Questo nodo permette la posizione canguro pancia contro pancia. Buona visione a tutti!
mercoledì 28 agosto 2013
i tik di mammapancia: "Un po' di ciuccio no?"
i tik di mammapancia: "Un po' di ciuccio no?":
Dopo mio ultimo post sul ciuccio, una mamma e grande amica mia, ha scritto nel suo blog I tik di mammapancia cosa ne pensa lei su questo oggetto artificiale.
Considero il suo post il seguito del mio, e ne ho copiato una buona parte qui sotto.
Dopo mio ultimo post sul ciuccio, una mamma e grande amica mia, ha scritto nel suo blog I tik di mammapancia cosa ne pensa lei su questo oggetto artificiale.
Considero il suo post il seguito del mio, e ne ho copiato una buona parte qui sotto.
Non voglio puntare il dito contro le mamme, ma vorrei stimolare qualche riflessione al riguardo. Perché spesso le scelte delle mamme sono guidate dai consigli degli esperti, dei famigliari, dei vicini. Essere mamma è meraviglioso, ma all'inizio è anche tanto destabilizzante. E se ti senti dire che poi "ti usa come un ciuccio" o che "poi non puoi fare più niente perché vuole solo il seno e non lo puoi lasciare" beh, magari un pensierino ce lo fai. Ma nessuno ti aiuta a riflettere sul fatto che dare il ciuccio è un messaggio chiaro che dice "se hai un problema lo puoi risolvere con un oggetto". Non una persona o un gesto, UN OGGETTO. Mi sembra chiaro che questo è molto funzionale alla società consumistica in cui viviamo, ma è altrettanto evidente quanto questo sia ASSURDO e INNATURALE. Spesso sento dire "non può avere fame, ha appena poppato!" certo, magari ha sete, o non aveva finito, o vuole solo tornare nel suo piccolo paradiso di poppante. "Mica puoi stare sempre con le tette al vento!" anche questa va per la maggiore. Non sarà per sempre, i bimbi crescono così in fretta...ed hanno bisogno solo di voi. Non del ciuccio. Il ciuccio è solo un tappo. Ergonomico, personalizzato, hi-tech ma sempre un tappo. Fatto a immagine e somiglianza del seno. Ma se uno ha a portata di mano l'originale, perché dovrebbe accontentarsi di una copia? Certo può essere utile in situazioni-limite (mentre mamma sta guidando o roba simile) ma non può e non deve essere la normalità. Un bambino piccolo conosce il mondo attraverso la bocca, si ciuccia le mani, assaggia il lenzuolino, assapora giochi e tutto quello che gli capita a tiro. Sta scoprendo il mondo con i mezzi che la natura gli ha donato. Perché fargli credere che il mondo è insapore, inodore e, soprattutto, di plastica?!?!?! Io non credo che il ciuccio sia necessario, ma capisco che possa risultare comodo a volte e non condanno chi ne fa uso. Come sempre è una questione di giusta misura, anche se personalmente penso che sarebbe meglio evitarlo, soprattutto nei primi sei mesi di vita, in cui la suzione al seno è di fondamentale importanza per le crescita psicofisica del neonato. Poi ogni famiglia si organizza come è meglio per tutti i suoi membri. La cosa migliore sarebbe riuscire a crescere i nostri figli accompagnandoli, senza interferire. Ascoltandoli e lasciandoli fare. E' più faticoso, a volte, ma è la cosa più giusta. E' più impegnativo? Forse nei primi anni, ma poi se ne raccolgono i frutti. Un bambino rispettato sarà un adolescente rispettoso. E magari se ci proviamo tutti insieme il mondo di domani sarà migliore.
domenica 25 agosto 2013
EQUAZIONE DEL CIUCCIO
Il ciuccio sta al seno come il vibratore sta al pene
I bebè non scambiano il seno per il ciuccio,
è il ciuccio un mero sostituto del seno!
Sicuramente a molte di noi fa piacere utilizzare un vibratore, ed infilarlo nei vari orifizi del nostro corpo, a nostro gusto e per soddisfare le nostre necessità sessuali.
Penso però che a nessuna di noi, se tornassimo a casa piangendo e tristi dopo una brutta giornata di lavoro, farebbe piacere che ci infilassero in bocca un ciucciotto o un vibratore! Sicuramente ci consolerebbero di più
sabato 24 agosto 2013
Milk blister o ampolla di latte o perla de leche
Cos'è un Milk Blister?
Un'ampolla di latte, o milk blister, così si definisce anche in italiano, è un poro del capezzolo ostruito, chiamato anche vescichetta o ampolla del capezzolo o semplicemente latte sotto pelle.
Avviene quando un piccolo strato di pelle cresce sopra un dotto galattoforo aperto ed il latte fuoriesce dietro di essa. Un milk blister generalmente appare come un puntino bianco o giallo, doloroso, sul capezzolo o sull'areola, ed il dolore tende ad essere localizzato in quel puntino ed appena dietro.
lunedì 10 giugno 2013
Il tutto cominciò così
Ero incinta di 3 mesi circa, passeggiavo lungo il mare, cercando di raggiungere una libreria a me molto cara, quando mi imbattei in un'amica, Katerine, sembrava fosse incinta, invece indossava il suo bebè nato da poche settimane in una fascia elastica color rosa confetto.
Era bellissima, ed il bebè, tutto accoccolato, mostrava molta tenerezza. Mi raccontò del parto e poi mi informò dell'esistenza di un gruppo di aiuto all'allattamento materno, che si teneva ogni 2 settimane ed il seguente appuntamento ci sarebbe stato da lì a pochi giorni. Avendo tanta voglia di prepararmi per questo evento grande e tanto importante come l'arrivo di nostr@ figli@, decisi di partecipare a qualsiasi iniziativa che mi venisse proposta, sempre per il bene mio e della famiglia.
Il martedì successivo, un po' in ritardo come sempre, arrivai all'incontro: tante mamme erano sedute in cerchio su delle sedie, altre a terra, alcune ancora erano sdraiate su tappetini tipo quelli usati per fare ginnastica, tutte tenevano in braccio i loro piccoli. C'erano bebè dai 0 ai 4 anni, e quasi tutti erano attaccati ai seni delle loro madri! Che effetto bellissimo!!!
C'erano anche gestanti con il volto perplesso, forse come il mio. Alcune mamme avevano invaso la sala con passeggini di vario tipo, tante altre avevano scelto una uso più "arcaico" di portare i loro bebè: in braccio dentro fasce elastiche, fasce ad anelli, zainetti, marsupi vari. Da una parte c'erano altre ragazze che vendevano magliette per l'allattamento materno e alcuni di questi marsupi che chiamavano "ergonomici". I discorsi andavano dal parto, alla gravidanza, dall'alimentazione in gravidanza, all'alimentazione durante l'allattamento, dall'allattamento materno allo svezzamento, al dormire coi propri cuccioli!
Dopo un po' mi venne incontro una delle consulenti, Lidia, ci presentammo, le spiegai il motivo della mia visita, dal momento che non si vedeva assolutamente la pancia, scambiammo qualche parola, lei ha una voce dolce, calma, ed uno sguardo molto profondo ... da quel giorno io e Lidia divenimmo amiche.
Entrare in quella sala con tutte quelle mamme mi cambiò la vita, scoprii un mondo nuovo, affascinante, a me molto vicino, fatto di gioie, dubbi, condivisioni, sorrisi, lacrime, fiumi di latte e metri di fasce, seni scoperti, madri felici di nutrire, padri a volte perplessi, istinti veri e concreti, bimbi buoni, rispettati e rispettosi, un modo fatto di amore e di cariño.
Affamata di conoscenza, e vedendo su un tavolo una serie di libri in prestito a disposizione delle mamme, chiesi a Lidia quale mi potesse consigliare, lei immediatamente mise tra le mie mani Besame Mucho di Carlos Gonzalez.
Ero molto contenta di quel pomeriggio trascorso con altre mamme che avevano passato quello che io stavo vivendo in quel momento, mi sentivo quasi euforica, felice di tutte quelle conoscenze, tornata a casa cominciai a divorare il libro.
Dopo 5 anni da quell'incontro, ringrazio Katerine per avermi invitato e per avermelo fatto conoscere, ringrazio Lidia per tutti i consigli, suggerimenti, insegnamenti che mi ha dato, per la sua comprensione ed ascolto, e sopratutto per la fiducia posta in me, ringrazio anche tutte le mamme incontrate nel cammino che si sono aggiunte a questo mondo infinito, perché da quel giorno ho scoperto che non servono ciucci, biberon, passeggini, carrozzine, sonaglini, pappette e pannolini per crescere i nostri figli, ma soprattutto ho imparato che i bebè e bambini sono persone ed in quanto tali devono essere rispettati ed amati.
Era bellissima, ed il bebè, tutto accoccolato, mostrava molta tenerezza. Mi raccontò del parto e poi mi informò dell'esistenza di un gruppo di aiuto all'allattamento materno, che si teneva ogni 2 settimane ed il seguente appuntamento ci sarebbe stato da lì a pochi giorni. Avendo tanta voglia di prepararmi per questo evento grande e tanto importante come l'arrivo di nostr@ figli@, decisi di partecipare a qualsiasi iniziativa che mi venisse proposta, sempre per il bene mio e della famiglia.
Il martedì successivo, un po' in ritardo come sempre, arrivai all'incontro: tante mamme erano sedute in cerchio su delle sedie, altre a terra, alcune ancora erano sdraiate su tappetini tipo quelli usati per fare ginnastica, tutte tenevano in braccio i loro piccoli. C'erano bebè dai 0 ai 4 anni, e quasi tutti erano attaccati ai seni delle loro madri! Che effetto bellissimo!!!

Dopo un po' mi venne incontro una delle consulenti, Lidia, ci presentammo, le spiegai il motivo della mia visita, dal momento che non si vedeva assolutamente la pancia, scambiammo qualche parola, lei ha una voce dolce, calma, ed uno sguardo molto profondo ... da quel giorno io e Lidia divenimmo amiche.
Entrare in quella sala con tutte quelle mamme mi cambiò la vita, scoprii un mondo nuovo, affascinante, a me molto vicino, fatto di gioie, dubbi, condivisioni, sorrisi, lacrime, fiumi di latte e metri di fasce, seni scoperti, madri felici di nutrire, padri a volte perplessi, istinti veri e concreti, bimbi buoni, rispettati e rispettosi, un modo fatto di amore e di cariño.
Affamata di conoscenza, e vedendo su un tavolo una serie di libri in prestito a disposizione delle mamme, chiesi a Lidia quale mi potesse consigliare, lei immediatamente mise tra le mie mani Besame Mucho di Carlos Gonzalez.
Ero molto contenta di quel pomeriggio trascorso con altre mamme che avevano passato quello che io stavo vivendo in quel momento, mi sentivo quasi euforica, felice di tutte quelle conoscenze, tornata a casa cominciai a divorare il libro.
Dopo 5 anni da quell'incontro, ringrazio Katerine per avermi invitato e per avermelo fatto conoscere, ringrazio Lidia per tutti i consigli, suggerimenti, insegnamenti che mi ha dato, per la sua comprensione ed ascolto, e sopratutto per la fiducia posta in me, ringrazio anche tutte le mamme incontrate nel cammino che si sono aggiunte a questo mondo infinito, perché da quel giorno ho scoperto che non servono ciucci, biberon, passeggini, carrozzine, sonaglini, pappette e pannolini per crescere i nostri figli, ma soprattutto ho imparato che i bebè e bambini sono persone ed in quanto tali devono essere rispettati ed amati.
mercoledì 5 giugno 2013
RACCOMANDAZIONI DELL'OMS SULL'ALLATTAMENTO MATERNO
La
OMS raccomanda

· deve cominciare nella prima ora di vita;
· deve essere "a richiesta", cioè, con la
frequenza che vuole il bambino, tanto di giorno come di notte, e
· sono da evitare i biberon e ciucci.
Benefici per la salute del lattante
Il latte materno è ideale per i neonati
e lattanti, poiché apporta loro tutti i nutrienti di cui hanno bisogno per uno
sviluppo sano. Inoltre è innocuo e contiene anticorpi che aiutano a proteggere
il lattante da malattie frequenti come la diarrea e la polmonite, che sono le
due cause principali di mortalità infantile in tutto il mondo. Il latte materno
è facile da ottenere ed è accessibile, ciò aiuta a garantire che il lattante
abbia un adeguato sostentamento.
Benefici
per la madre
L’allattamento materno inoltre beneficia
anche la madre. L’allattamento esclusivamente materno costituisce un metodo naturale
(anche se non totalmente sicuro) di controllo della natalità (protezione del
98% durante i primi 6 mesi dopo il parto). Inoltre, riduce il rischio di cancro
al seno e delle ovaie in fasi posteriori della vita, aiuta le donne a
recuperare più rapidamente il peso anteriore alla gravidanza e riduce i tassi
di obesità.
Benefici
a lungo termine per il bambino
Oltre
agli immediati benefici per il bambino, l’allattamento materno contribuisce a
mantenere una buona salute durante tutta la vita. Gli adulti che da piccoli
sono stati allattati al seno, spesso hanno pressione arteriosa più bassa, meno
colesterolo e minori tassi di sovrappeso, obesità e diabete di tipo 2. Esistono
dati evidenti che indicano che le persone che hanno ricevuto latte materno hanno
ottenuto migliori risultati nei test di intelligenza.
Perché
no il latte artificiale?
Il
latte artificiale non contiene gli anticorpi presenti nel latte materno, e quando
non si prepara adeguatamente può portare rischi relazionati con l’ uso de acqua
insalubre e di materiale non sterile o con la possibile presenza di batteri nel
latte in polvere. Una diluizione eccessiva con lo scopo di risparmiare può portare
a malnutrizione. Inoltre, le poppate frequenti mantengono la produzione di
latte materno e, nel caso in cui si utilizzi latte artificiale però quest’ultima
diventi indisponibile, tornare al latte materno potrebbe risultare difficile a
causa della diminuzione della produzione del latte del seno.
L’allattamento
materno e l’HIV
Le
donne affette da HIV possono trasmettere l’infezione ai loro figli durante la
gravidanza, il parto o l’allattamento al seno. Il trattamento antiretrovirale
della madre affetta o del lattante esposto al virus dell’HIV riduce il rischio
di trasmissione del virus durante la l’allattamento materno. Assieme, il
trattamento antiretrovirale e l’allattamento materno possono migliorare significativamente
la probabilità di sopravvivenza del lattante, senza essere infetto dal virus
dell’ HIV. La OMS raccomanda che le donne lattanti affette dall’HIV ricevano
antiretrovirali e seguano le guide della OMS riguardo l’allattamento materno e
l’alimentazione complementare.
Regolamentazione
dei sostituti del latte materno

· le etichette e le altre informazioni su tutti i tipi
di latte artificiale devono lasciare chiari i benefici dell’allattamento
materno ed i rischi per la salute che comportano i sostituti;
· non ci devono essere attività di promozione dei
sostituti del latte materno;
· non si offrono mostre gratuite dei sostituti alle
donne gravide, alle madri, né alle famiglie, e
· non si distribuiscono i sostituti in maniera gratuita
ai professionisti della salute, né nei centri di salute.
L’appoggio
alle madri è essenziale
L’allattamento
materno richiede apprendimento e molte donne incontrano difficoltà all'inizio. Sono
frequenti il dolore al capezzolo, e la paura che il latte non sia sufficiente a
sostentare il bebè. Per promuovere, ci sono centri sanitari che prestano aiuto all'allattamento materno mettendo delle consulenti qualificate a disposizione
delle madri. Per promuovere ed incrementare la cura e l’attenzione delle madri
e dei neonati, ci sono attualmente più di 20.000 centri “amici dei bambini”
situati in 152 paesi, grazie ad una iniziativa della OMS e dell’UNICEF.
Allattamento materno e lavoro

Il
passo seguente: l’introduzione progressiva di nuovi alimenti

La
OMS evidenzia che:
· l’allattamento materno non deve ridursi
quando si comincia con l’introduzione degli alimenti complementari;
·
gli alimenti complementari devono essere
dati con un cucchiaio o una tazza, e non con il biberon;
·
gli alimenti devo essere puliti, innocui
ed essere disponibili a livello locale;
·
è necessario molto tempo affinché i
bambini apprendano a mangiare gli alimenti solidi.
giovedì 25 aprile 2013
DAGLI IL LATTE OGNI SETTE GIRI DI CLESSIDRA!
Eh si, è proprio quello che sono solita dire alle mamme che mi chiedono: "ogni quanto tempo devo dargli la poppata?" Allora io mi domando se per caso gli egizi, i greci, i romani, o nel "recente" Medio Evo, si preoccupassero di allattare i propri figli leggendo la meridiana oppure contando i giri di clessidra.
O senza andare troppo in là con il tempo, non mi sembra che attualmente nei paesi sotto sviluppati, dove è difficile vedere una mamma con un orologio al polso, le mamme non sappiano quando allattare i propri figli.
La risposta ovviamente è no!
E allora perché le mamme moderne continuano a fare questa sciocca domanda?
Perché sono esageratamente influenzate da pediatri ignoranti che durante il loro corso di studi vedono solo bambini e bebè malati, non sani; non fanno esami universitari sull'allattamento materno, in neonatologia esistono solo incubatrici, biberon e poco si vedono mamme allattare i loro bebè prematuri, quindi non hanno sufficienti informazioni.
Inoltre è più facile dare numeri, piuttosto che "perdere tempo" appresso ad una puerpera con gli ormoni a mille, quasi isterica, che vede il suo bebè piangere tutto il tempo e non riuscire ad attaccarsi bene al seno.
Ecco che comincia la fatidica impresa della neo mamma: allattare il proprio bambino, e i numeri, tipo tombola, saltano fuori. Secondo l' OMS dovrebbe crescere circa dai 120 ai 150 grammi a settimana, di cui 20 g al dì. Allora la doppia pesata (esclusiva caratteristica delle mamme italiane), diventa il personaggio principale del puerperio e le mamme cominciano con il baby blues a meno di una settimana dal rientro dall'ospedale. Io poi, che odio la matematica, se l'avessi fatto sarei andata proprio ai matti.
Nell'utero non ci sono clessidre, orologi, cronometri; non ci sono chiavi, né lucchetti che aprono e chiudono il cordone ombelicale attraverso cui i bebè si nutrono, e allora perché una volta usciti dal mondo "placentato" dell'utero, dobbiamo dare ai nostri bebè inermi limiti di orario a cui non erano affatto abituati?
Lo stomaco di un bebè ha più o meno la misura del suo pugno: quanto liquido pensate che possa entrarci? Poco, e sapete che il latte materno è molto più facile da digerire di quello artificiale? Lo dice la parola stessa, non è naturale, è artificiale! Per cui il suo stomaco ha bisogno di essere riempito più frequentemente rispetto a quello di un adulto.
Voglio ancora aggiungere che spesso noi ci sediamo a tavola ma non terminiamo tutto ciò che abbiamo nel piatto, e poi magari dopo solamente un'ora dalla fine del pasto sentiamo un leggero languorino di un dolce, o di una frutta. Allora immediatamente soddisfiamo questo piccolo bisogno o semplice voglia di qualcosa da mettere sotto i denti ... ma non avevamo appena finito di mangiare? Studiamo, leggiamo o guardiamo la tv accompagnati da un bicchiere di succo di frutta o di acqua, ma non avevamo bevuto durante il pasto? eppure abbiamo sete!
Allora anche i bebè a volte mangiano, e quindi poppano più rigorosamente, altre volte bevono, ed altre fanno uno spuntino, non sempre devono necessariamente mangiare, per cui non sempre prendono la stessa quantità di latte ad ogni poppata.
Basta con le doppie pesate!!! Basta con gli orari scanditi, buttiamo via gli orologi, sdraiamoci o sediamoci sul letto, sul divano, mettiamoci comode e spogliamo i nostri seni presentandoli ai nostri cuccioli e doniamo loro questo alimento sacro che è il latte materno!
O senza andare troppo in là con il tempo, non mi sembra che attualmente nei paesi sotto sviluppati, dove è difficile vedere una mamma con un orologio al polso, le mamme non sappiano quando allattare i propri figli.
La risposta ovviamente è no!
E allora perché le mamme moderne continuano a fare questa sciocca domanda?
Perché sono esageratamente influenzate da pediatri ignoranti che durante il loro corso di studi vedono solo bambini e bebè malati, non sani; non fanno esami universitari sull'allattamento materno, in neonatologia esistono solo incubatrici, biberon e poco si vedono mamme allattare i loro bebè prematuri, quindi non hanno sufficienti informazioni.
Inoltre è più facile dare numeri, piuttosto che "perdere tempo" appresso ad una puerpera con gli ormoni a mille, quasi isterica, che vede il suo bebè piangere tutto il tempo e non riuscire ad attaccarsi bene al seno.
Ecco che comincia la fatidica impresa della neo mamma: allattare il proprio bambino, e i numeri, tipo tombola, saltano fuori. Secondo l' OMS dovrebbe crescere circa dai 120 ai 150 grammi a settimana, di cui 20 g al dì. Allora la doppia pesata (esclusiva caratteristica delle mamme italiane), diventa il personaggio principale del puerperio e le mamme cominciano con il baby blues a meno di una settimana dal rientro dall'ospedale. Io poi, che odio la matematica, se l'avessi fatto sarei andata proprio ai matti.
Nell'utero non ci sono clessidre, orologi, cronometri; non ci sono chiavi, né lucchetti che aprono e chiudono il cordone ombelicale attraverso cui i bebè si nutrono, e allora perché una volta usciti dal mondo "placentato" dell'utero, dobbiamo dare ai nostri bebè inermi limiti di orario a cui non erano affatto abituati?
Lo stomaco di un bebè ha più o meno la misura del suo pugno: quanto liquido pensate che possa entrarci? Poco, e sapete che il latte materno è molto più facile da digerire di quello artificiale? Lo dice la parola stessa, non è naturale, è artificiale! Per cui il suo stomaco ha bisogno di essere riempito più frequentemente rispetto a quello di un adulto.
Voglio ancora aggiungere che spesso noi ci sediamo a tavola ma non terminiamo tutto ciò che abbiamo nel piatto, e poi magari dopo solamente un'ora dalla fine del pasto sentiamo un leggero languorino di un dolce, o di una frutta. Allora immediatamente soddisfiamo questo piccolo bisogno o semplice voglia di qualcosa da mettere sotto i denti ... ma non avevamo appena finito di mangiare? Studiamo, leggiamo o guardiamo la tv accompagnati da un bicchiere di succo di frutta o di acqua, ma non avevamo bevuto durante il pasto? eppure abbiamo sete!
Allora anche i bebè a volte mangiano, e quindi poppano più rigorosamente, altre volte bevono, ed altre fanno uno spuntino, non sempre devono necessariamente mangiare, per cui non sempre prendono la stessa quantità di latte ad ogni poppata.
Basta con le doppie pesate!!! Basta con gli orari scanditi, buttiamo via gli orologi, sdraiamoci o sediamoci sul letto, sul divano, mettiamoci comode e spogliamo i nostri seni presentandoli ai nostri cuccioli e doniamo loro questo alimento sacro che è il latte materno!
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