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venerdì 24 ottobre 2014

Differenze tra porta bebè ergonomico e non ergonomico

Le differenze tra un porta bebè ergonomico e uno convenzionale, sono così tante che quasi potremmo dire che non hanno nulla a che vedere.
La differenza più evidente è senza dubbio la posizione che il bebè acquisisce dentro il supporto.
In un porta bebè convenzionale,  il bebè è posizionato penzoloni, 
cioè appeso, la sua schiena è dritta, il peso ricade sui genitali, in modo tale che le gambe si stirano ed entrano in tensione, come se stesse a cavallo.

sabato 18 ottobre 2014

A casa come va?

Arrivare a casa la sera è diventata una sfida
E’ diventata una routine il fatto di arrabbiarci ogni volta con i nostri figli? 
Ci invadono le stesse arrabbiature e non troviamo una via di uscita? 
Come poter organizzare una dinamica più tranquilla? 
Quando ci imponiamo delle sfide irraggiungibili e non riusciamo a colmare le nostre aspettative personali senza rendercene conto, sviamo queste speranze verso gli altri, convertendo in esigenze smisurate ciò che probabilmente noi stessi non siamo capaci di riconoscere.

Tutti speriamo che i nostri figli rispondano ai nostri desideri: che siano responsabili, che studino, che siano buoni, che rispondano con gentilezza, che aiutino in casa, che siano solidali, insomma che siano perfetti. Però queste aspettative sono tanto improbabili, quanto ridicole, non perché i bambini e gli adolescenti non possano essere possessori di queste qualità, ma perché essi non condividono l’importanza che noi diamo ad ognuna di queste supponibili virtù. Inoltre perché in molti casi neanche noi raggiungiamo questi livelli di eccellenza, puntualità e rettitudine.

Sviare le aspettative personali, generalmente in maniera non cosciente, significa che aspettiamo che gli altri facciano, comprendano, rispondano e agiscano secondo le nostre necessità. Se la nostra vita è caotica, è possibile che ossessioniamo con l’ordine in casa, pretendendo che i nostri figli ci soddisfino e sopratutto che sentano lo stesso che noi: la necessità di avere tutto sotto controllo.
Questo è l’inizio del conflitto: essi “non sentono” l’urgenza di avere i loro getti personali in ordine, invece noi “sentiamo” che se regna il caos in casa

domenica 8 giugno 2014

La nascita di Helena

Han pasado ya 5 años desde el nacimiento de mi princesita, y solamente ahora me pongo a escribir y contar como fue ese lindo parto que me dejo un signo dentro de mi, y  que jamas olvidare. Como ese milagro paso en España, lo voy a escribir  en español.

giovedì 8 maggio 2014

Te vas...


Te encontré en una tienda lejos de mi casa,te toque, te acaricié, te probé,te imaginé vistiendo una linda parejita.Te compre.Para llevarte conmigo en mi casa, al otro lado del océano, lejos de donde tu naciste.Te corté con cuidado y te cose con cariño, viéndote abrazar una mamá con su bebè.Ahora te estoy dejando,vas a viajar otra vezpara acariciar una linda mamáque quiere llevar a upa su nené,para darle seguridad y confianza.Buen viaje linda tela con vaquitas y flores y corazoncitos!




venerdì 18 aprile 2014

MEI TAI STRIPS DESIGN TORTORA

Per una che non ama le righe devo ammettere che questo Mei tai è proprio bello!
Quando ho comprato la stoffa ero rimasta attratta dall'accostamento di colori, rosa con il tortora e marrone chiaro con un po' di nero che dà un tocco di eleganza. Non ero certa delle righe, a me non piacciono molto, ma una volta un'amica parlando di un altro Mei Tai mi disse: "Se fosse stato a righe mi sarebbe piaciuto di più". Da quel giorno ogni volta che scelgo nuove fantasie per il corpo del mei tai penso sempre: "Il mondo è bello perchè vario".
Inizialmente era interessata solo una mamma V. poi quando ha dovuto scegliere tra le varie stoffe e relativi abbinamenti per il colore delle strisce, era presente anche la sua amica S.
Queste due bellissime amiche hanno scelto la stessa stoffa, e stesso colore delle strisce, un bel tortora. Dopodichè non ci saranno più altri mei tai come questo, poichè questi, come tanti altri mei tai sono limited edition!!!

Particolare del copritesta con tasca esterna
Dopo aver tagliato la stoffa, me ne era avanzata un po' e avevo desiderio di aggiungere un accessorio di regalo alle due mamme. Scelsi di cucire una tasca, raccomandandomi però di non usarla per mettere il cellulare, e loro, da brave mamme ed intelligenti hanno subito affermato che non era loro intenzione.
L'imbottitura serve da poggiatesta per i piccoli cuccioli
Poi ancora ho aggiunto un po' di imbottitura per dare alla parte superiore del corpo del Mei Tai un minimo di rigidità per sostenere il capo dei bebè.
Le mamme contentissime hanno subito indossato i Mei Tai e una delle bimbe si è immediatamente messa a ciucciare il seno della mamma, poco dopo dormiva beata!

sabato 22 marzo 2014

Visita dalla pediatra e ... maledetti percentili!

Un paio di mesi fa ho portato il mio cucciolo (15 mesi ) dalla pediatra poiché erano diversi giorni che non stava bene e poi anche per un controllo, dal momento che non la vedevamo da 9 mesi!
Dopo aver preso tutti i dati del peso, altezza e circonferenza cranica ed averli inseriti sul suo computer, la pediatra esclama:

giovedì 13 febbraio 2014

Le coliche del lattante secondo il pediatra Raffaele D'Errico

 Questa è la bellissima lettera di un pediatra ai suoi lettori ed alle sue lettrici, scrive con il cuore in mano e merita essere letta tutta! qui il link

Oggi vorrei parlarvi di una cosa che mi sta molto a cuore. Mai come questa volta vorrei che questa lettera facesse il giro del mondo. 
Parlerò del pianto del neonato e delle famose “coliche del lattante” note anche come “coliche gassose” o “coliche dei primi tre mesi”.
Quello che tutti noi medici e non medici possiamo osservare è che il 50% dei neonati sani a termine comincia a presentare, a partire dal ventesimo giorno di vita (ma anche prima), delle crisi di pianto prolungate e apparentemente inspiegabili, che compaiono tipicamente nelle ore serali (fra il tardo pomeriggio e le prime ore della notte) e che spesso si protraggono nei primi 3-4 mesi per poi scomparire improvvisamente.
L’entità e la durata di questo fenomeno è molto variabile da lattante a lattante per cui ogni genitore racconterà la sua storia e proporrà mezzi terapeutici validati sul campo e ritenuti efficaci per aiutare o addirittura risolvere il problema.

lunedì 6 gennaio 2014

MEI TAI CILLA DESIGN NERO

Questo mei tai, realizzato circa in 15 giorni, a cavallo tra le due feste di compleanno dei miei cuccioli, l'ho fatto davvero con tanto amore.
Mentre cucivo ero felice, seppur in pena perché un po' in ritardo rispetto ai miei tempi stabiliti di consegna. Tagliavo, misuravo, cucivo e pensavo a S.

martedì 31 dicembre 2013

Sono troppo piccol@ per andare a scuola?

Traduzione a cura di Mamma Artigiana  Para leerlo en español pinche aquí


E' maturo o matura emozionalmente per separarsi dal vincolo affettivo durante diverse ore e scolarizzarsi? E' il "suo" momento maturo per fare questo salto, con la soddisfazione di riuscirci, senza farsi male? Saluta con tranquillità e sicurezza la figura materna (o persona sostituta)? Oppure al contrario, piange sconsolatamente, impaurito e sbalordito,

venerdì 1 novembre 2013

Digli/dille che l@ ami!

Chiudiamo gli occhi e ricordiamo la cosa più bella che ci abbiano detto i nostri genitori: "principessa... re della casa... vita mia... sei un incanto... tesoro... cuoricino... amore mio... che bello... che intelligente..."
Stiamo sorridendo?

venerdì 25 ottobre 2013

RICORDI DI PARTI, SEMPRE NELLA MEMORIA

Quando cominciai le prime lezioni di ostetricia e ginecologia all'università, me ne appassionai immediatamente. Feci un mese di tirocinio presso la sala parto dell'ospedale in cui stavo studiando e subito capii quanto mi piacesse questo aspetto della fisiologia e della vita dell'uomo, la nascita.
Poi l'esperienza in sala parto in Spagna aumentò ancor più il mio interesse per questa branca della medicina, fino a quando, una volta rimasta incinta, cominciai ad approfondire la fisiologia della gravidanza, del parto e del puerperio.

mercoledì 28 agosto 2013

i tik di mammapancia: "Un po' di ciuccio no?"

i tik di mammapancia: "Un po' di ciuccio no?"

Dopo mio ultimo post sul ciuccio, una mamma e grande amica mia, ha scritto nel suo blog I tik di mammapancia cosa ne pensa lei su questo oggetto artificiale.
Considero il suo post il seguito del mio, e ne ho copiato una buona parte qui sotto.
Non voglio puntare il dito contro le mamme, ma vorrei stimolare qualche riflessione al riguardo. Perché spesso le scelte delle mamme sono guidate dai consigli degli esperti, dei famigliari, dei vicini. Essere mamma è meraviglioso, ma all'inizio è anche tanto destabilizzante. E se ti senti dire che poi "ti usa come un ciuccio" o che "poi non puoi fare più niente perché vuole solo il seno e non lo puoi lasciare" beh, magari un pensierino ce lo fai. Ma nessuno ti aiuta a riflettere sul fatto che dare il ciuccio è un messaggio chiaro che dice "se hai un problema lo puoi risolvere con un oggetto". Non una persona o un gesto, UN OGGETTO. Mi sembra chiaro che questo è molto funzionale alla società consumistica in cui viviamo, ma è altrettanto evidente quanto questo sia ASSURDO e INNATURALE. Spesso sento dire "non può avere fame, ha appena poppato!" certo, magari ha sete, o non aveva finito, o vuole solo tornare nel suo piccolo paradiso di poppante. "Mica puoi stare sempre con le tette al vento!" anche questa va per la maggiore. Non sarà per sempre, i bimbi crescono così in fretta...ed hanno bisogno solo di voi. Non del ciuccio. Il ciuccio è solo un tappo. Ergonomico, personalizzato, hi-tech ma sempre un tappo. Fatto a immagine e somiglianza del seno. Ma se uno ha a portata di mano l'originale, perché dovrebbe accontentarsi di una copia? Certo può essere utile in situazioni-limite (mentre mamma sta guidando o roba simile) ma non può e non deve essere la normalità. Un bambino piccolo conosce il mondo attraverso la bocca, si ciuccia le mani, assaggia il lenzuolino, assapora giochi e tutto quello che gli capita a tiro. Sta scoprendo il mondo con i mezzi che la natura gli ha donato. Perché fargli credere che il mondo è  insapore, inodore e, soprattutto, di plastica?!?!?! Io non credo che il ciuccio sia necessario, ma capisco che possa risultare comodo a volte e non condanno chi ne fa uso. Come sempre è una questione di giusta misura, anche se personalmente penso che sarebbe meglio evitarlo, soprattutto nei primi sei mesi di vita, in cui la suzione al seno è di fondamentale importanza per le crescita psicofisica del neonato. Poi ogni famiglia si organizza come è meglio per tutti i suoi membri. La cosa migliore sarebbe riuscire a crescere i nostri figli accompagnandoli, senza interferire. Ascoltandoli e lasciandoli fare. E' più faticoso, a volte, ma è la cosa più giusta. E' più impegnativo? Forse nei primi anni, ma poi se ne raccolgono i frutti. Un bambino rispettato sarà un adolescente rispettoso. E magari se ci proviamo tutti insieme il mondo di domani sarà migliore.

domenica 25 agosto 2013

EQUAZIONE DEL CIUCCIO

Il ciuccio sta al seno come il vibratore sta al pene



I bebè non scambiano il seno per il ciuccio, 
è il ciuccio un mero sostituto del seno! 


Sicuramente a molte di noi fa piacere utilizzare un vibratore, ed infilarlo nei vari orifizi del nostro corpo, a nostro gusto e per soddisfare le nostre necessità sessuali.
Penso però che a nessuna di noi, se tornassimo a casa piangendo e tristi dopo una brutta giornata di lavoro, farebbe piacere che ci infilassero in bocca un ciucciotto o un vibratore! Sicuramente ci consolerebbero di più

sabato 24 agosto 2013

Milk blister o ampolla di latte o perla de leche

Cos'è un Milk Blister?

Un'ampolla di latte, o milk blister, così si definisce anche in italiano, è un poro del capezzolo ostruito, chiamato anche vescichetta o ampolla del capezzolo o semplicemente latte sotto pelle.
Avviene quando un piccolo strato di pelle cresce sopra un dotto galattoforo aperto ed il latte fuoriesce dietro di essa. Un milk blister generalmente appare come un puntino bianco o giallo, doloroso, sul capezzolo o sull'areola, ed il dolore tende ad essere localizzato in quel puntino ed appena dietro.
Se si comprime il seno in modo da far uscire il latte fuori dal dotto, l'ampolla generalmente si rigonfia verso l'esterno. L'ampolla di latte può persistere ed essere molto

lunedì 19 agosto 2013

CHI ERO PRIMA DI DIVENTARE MAMMA!

Nel mio profilo mi presento come infermiera, la mia professione che tanto adoro e che ho svolto per alcuni anni prima di diventare mamma.

Lavoravo in Spagna in qualità di infermiera di famiglia e di infermiera pediatrica, sostituendo i miei colleghi per brevi o lunghi periodi.
Prima di avvicinarmi ad un ambulatorio pediatrico (consulta in spagnolo) ho dovuto studiare il programma di pediatria, Programa de Salud Infantil, che potete vedere qui.
Seguivo bebè e bambini da 0 a 13 anni. 
Mi occupavo di controllare la somatometria (peso, altezza) IMC, Indice di Massa Corporea, grandezza della fontanella nei neonati. 
In seguito facevo ai genitori, o chi per loro, una serie di domande inerenti tutta la vita dei miei piccoli pazienti a casa e a scuola. Tanto per cominciare l'alimentazione, quindi allattamento al seno, biberon,  svezzamento e prevenzione dell'obesità. Poi il sonno, il pianto dei bebè, l'igiene personale e dentale, lo sviluppo e i cambiamenti fisici in età puberale. La valutazione dello sviluppo psicomotore mese per mese, anno per anno. Eseguivo un piccolo controllo della vista e dell'apparato locomotore. Importante era lo

venerdì 21 giugno 2013

IL CONGELAMENTO DEL CORPO DELLE DONNE

Per comprendere la logica della nostra società basata sulla dominazione, osserviamo che il problema non sta nel bebè che non trova il corpo di sua madre al nascere, ma questa madre che non sente  -spontaneamente- affetto verso suo figlio. Questo è, dal mio punto di vista, il vero dramma della civilizzazione. Le donne, così come anche gli uomini, provengono da storie personali di abbandono, mancanza di contatto fisico, sguardi, disponibilità affettiva, tenerezza, latte o abbracci.
Quindi abbiamo imparato sin da subito a congelare

martedì 11 giugno 2013

Mei Tai Owls design lilla



Questo Mei Tai l'ho realizzato per mia cugina, che dopo un po' di mesetti dalla nascita della sua bebè, ha scelto un approccio diverso come madre.
 Con appena 12 chiletti e 18 mesi di vita della mia nipotina, la sua mamma ha detto basta al passeggino, ed ha voluto provare il baby wearing.
Come tante mamme si è trovata molto bene ed ha scoperto la praticità di un marsupio dovendo prendere la metro, le scale mobili, e superare barriere architettoniche.

Ovviamente non poteva mancare la mia etichetta! E nel dettaglio della foto si vedono le cuciture per rafforzare la tenuta della striscia superiore.


Il colore delle strisce è stato scelto da mia cugina, uno dei suoi preferiti!


Questo è il pannello centrale, detto anche corpo del mei tai. E' una stoffa di puro cotone stampata, importata dall'Olanda. Su sfondo color cioccolata tanti gufetti simpatici con occhi aperti, chiusi, a testa in giù, sono contornati da alberelli, foglioline, fiorellini e farfalle, il tutto in uno stile country-naif. 



lunedì 10 giugno 2013

Il tutto cominciò così

Ero incinta di 3 mesi circa, passeggiavo lungo il mare, cercando di raggiungere una libreria a me molto cara, quando mi imbattei in un'amica, Katerine, sembrava fosse incinta, invece indossava il suo bebè nato da poche settimane in una fascia elastica color rosa confetto.
 Era bellissima, ed il bebè, tutto accoccolato, mostrava molta tenerezza. Mi raccontò del parto e poi mi informò  dell'esistenza di un gruppo di aiuto all'allattamento materno, che si teneva ogni 2 settimane ed il seguente appuntamento ci sarebbe stato da lì a pochi giorni. Avendo tanta voglia di prepararmi per questo evento grande e tanto importante come l'arrivo di nostr@ figli@, decisi di partecipare a qualsiasi iniziativa che mi venisse proposta, sempre per il bene mio e della famiglia. 

Il martedì successivo, un po' in ritardo come sempre, arrivai all'incontro: tante mamme erano sedute in cerchio su delle sedie, altre a terra, alcune ancora erano sdraiate su tappetini tipo quelli usati per fare ginnastica, tutte tenevano in braccio i loro piccoli. C'erano bebè dai 0 ai 4 anni, e  quasi tutti erano attaccati ai seni delle loro madri! Che effetto bellissimo!!! C'erano anche gestanti con il volto perplesso, forse come il mio. Alcune mamme avevano invaso la sala con passeggini di vario tipo, tante altre avevano scelto una uso più "arcaico" di portare i loro bebè: in braccio dentro fasce elastiche, fasce ad anelli, zainetti, marsupi vari. Da una parte c'erano altre ragazze che vendevano magliette per l'allattamento materno e alcuni di questi marsupi che chiamavano "ergonomici". I discorsi andavano dal parto, alla gravidanza, dall'alimentazione in gravidanza, all'alimentazione durante l'allattamento, dall'allattamento materno allo svezzamento, al dormire coi propri cuccioli!
 Dopo un po' mi venne incontro una delle consulenti, Lidia, ci presentammo, le spiegai il motivo della mia visita, dal momento che non si vedeva assolutamente la pancia, scambiammo qualche parola, lei ha una voce dolce, calma, ed uno sguardo molto profondo ... da quel giorno io e Lidia divenimmo amiche. 
Entrare in quella sala con tutte quelle mamme mi cambiò la vita, scoprii un mondo nuovo, affascinante, a me molto vicino, fatto di gioie, dubbi, condivisioni, sorrisi, lacrime, fiumi di latte e metri di fasce, seni scoperti, madri felici di nutrire, padri a volte perplessi, istinti veri e concreti, bimbi buoni, rispettati e rispettosi, un modo fatto di amore e di cariño. 
Affamata di conoscenza, e vedendo su un tavolo una serie di libri in prestito a disposizione delle mamme, chiesi a Lidia quale mi potesse consigliare, lei immediatamente mise tra le mie mani Besame Mucho di Carlos Gonzalez. 
Ero molto contenta di quel pomeriggio trascorso con altre mamme che avevano passato quello che io stavo vivendo in quel momento, mi sentivo quasi euforica, felice di tutte quelle conoscenze, tornata a casa cominciai a divorare il libro.
Dopo 5 anni da quell'incontro, ringrazio Katerine per avermi invitato e per avermelo fatto conoscere, ringrazio Lidia per tutti i consigli, suggerimenti, insegnamenti che mi ha dato, per la sua comprensione ed ascolto, e sopratutto per la fiducia posta in me, ringrazio anche tutte le mamme incontrate nel cammino che si sono aggiunte a questo mondo infinito, perché da quel giorno ho scoperto che non servono ciucci, biberon, passeggini, carrozzine, sonaglini, pappette e pannolini per crescere i nostri figli, ma soprattutto ho imparato che i bebè e bambini sono persone ed in quanto tali devono essere rispettati ed amati.


giovedì 28 febbraio 2013

Gravidanza in Spagna

Ho avuto la grande fortuna di trascorrere la mia prima gravidanza in Spagna.

Non appena sono venuta a conoscenza della bellissima bellissima notizia, sono andata dalla mia infermiera di famiglia, mia collega, la quale, dopo aver fatto una conoscenza generale della mia storia clinica, tutta trascritta al computer ovviamente, mi ha dato appuntamento con il mio medico di famiglia, che mi ha prescritto i primi esami da fare e mi ha indirizzata all'ostetrica.

Una volta fatta la prima analisi del sangue, per conoscere il valore delle beta HCG sono andata dalla mia ostetrica, la quale mi ha seguito per tutti gli otto mesi restanti.
La visita, una volta al mese circa, consisteva nel controllo della pressione arteriosa, del peso, e la misura del fondo dell'utero, nient'altro, nessuna esplorazione vaginale!
Mi hanno fatto fare solamente tre analisi del sangue in tutta la gravidanza, una per ogni trimestre, nonostante sia Toxoplasmosi negativa!
In effetti non c'è nessun bisogno di sottoporre una gestante, che ha già di per sé una tempesta di ormoni che le causano alti bassi di umore continui, ad analisi del sangue ogni mese, da ripetere magari anche se incerte, o risultanti positive, soprattutto quando alcuni studi scientifici rivelano la scarsa efficacia del trattamento antibiotico in caso di Toxoplasmosi contratta durante una gravidanza.
Ho eseguito solamente tre ecografie, fino al momento del parto, quando mi fecero la quarta per accertarsi della posizione del bebè, seguendo le regole della OMS.

Perché sottoporre le gestanti a continui controlli tocologici creando in lei paure, ansie, preoccupazioni, dubbi ed inquietudini sullo stato di salute suo e, soprattutto, del bambin@ che porta in grembo?

La gravidanza è uno stato fisiologico della donna dal momento del concepimento al parto.

Le ostetriche sono preparate a seguire le donne incinte durante i nove mesi di attesa in caso di gravidanza non a rischio, non vi è alcun motivo per cui i ginecologi prendano il loro posto; tra l'altro con un costo maggiore per le gestanti, 50 euro delle ostetriche contro i 150 euro dei ginecologi.

Inoltre la OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) in uno studio su donne incinta, ha rilevato che le cure e le visite da parte di ostetriche portano a meno ospedalizzazione durante la gravidanza, meno utilizzo di analgesici regionali durante il travaglio ed il parto e più parti vaginali spontanei