venerdì 30 agosto 2013

Mei Tai Sarah Kay design

Mei Tai Sarah Kay design

Questo Mei Tai ha una sua piccola storia. E' stato fabbricato con una stoffa riciclata: il corpo del porta bebè era una lunga striscia che apparteneva alla  balza inferiore di un copri letto che apparteneva a mia sorella. Mia madre dopo averla scucita me l'ha consegnata, sapendo già cosa ne avrei fatto. 
I disegni di Sara Kay ricordano molto la mia infanzia, avevo diversi quadretti appesi nella mia cameretta e mi piaceva fermarmi ad osservarli.
Il Mei Tai l'ho cucito diversi mesi fa e, non avendone uno per me con il poggia testa, ho cominciato a farne largo uso con il mio bebè sin dai  4 mesetti di vita. 
Infatti ci ha accompagnato in un bellissimo viaggio oltreoceano.
Da Florianopolis a Rio de Janeiro, ovunque, portavo il mio cucciolo con me, attaccato al mio seno, all'altezza degli occhi di mamma.
 Inutile dire che era più comodo portarlo con il Mei Tai piuttosto che scarrozzarlo con un  inutile passeggino. Tra scale mobili, strade in salita, sali e scendi dai mezzi di trasporto, se avessi avuto un passeggino sarebbe stato un inferno! Potevo allattarlo in qualsiasi momento, della serie seno a portata di bocca, e lui qui in alto, poteva ammirare assieme a noi le bellezze del Brasile.
Il poggiatesta ci è stato molto utile con il caldo e soprattutto il sole, coprivamo il capo e via a visitare nuovi luoghi. Quando si addormentava beatamente durante le lunghe passeggiate, lo usavo per evitare che la nuca cadesse troppo indietro durante i sonnellini. 


mercoledì 28 agosto 2013

i tik di mammapancia: "Un po' di ciuccio no?"

i tik di mammapancia: "Un po' di ciuccio no?"

Dopo mio ultimo post sul ciuccio, una mamma e grande amica mia, ha scritto nel suo blog I tik di mammapancia cosa ne pensa lei su questo oggetto artificiale.
Considero il suo post il seguito del mio, e ne ho copiato una buona parte qui sotto.
Non voglio puntare il dito contro le mamme, ma vorrei stimolare qualche riflessione al riguardo. Perché spesso le scelte delle mamme sono guidate dai consigli degli esperti, dei famigliari, dei vicini. Essere mamma è meraviglioso, ma all'inizio è anche tanto destabilizzante. E se ti senti dire che poi "ti usa come un ciuccio" o che "poi non puoi fare più niente perché vuole solo il seno e non lo puoi lasciare" beh, magari un pensierino ce lo fai. Ma nessuno ti aiuta a riflettere sul fatto che dare il ciuccio è un messaggio chiaro che dice "se hai un problema lo puoi risolvere con un oggetto". Non una persona o un gesto, UN OGGETTO. Mi sembra chiaro che questo è molto funzionale alla società consumistica in cui viviamo, ma è altrettanto evidente quanto questo sia ASSURDO e INNATURALE. Spesso sento dire "non può avere fame, ha appena poppato!" certo, magari ha sete, o non aveva finito, o vuole solo tornare nel suo piccolo paradiso di poppante. "Mica puoi stare sempre con le tette al vento!" anche questa va per la maggiore. Non sarà per sempre, i bimbi crescono così in fretta...ed hanno bisogno solo di voi. Non del ciuccio. Il ciuccio è solo un tappo. Ergonomico, personalizzato, hi-tech ma sempre un tappo. Fatto a immagine e somiglianza del seno. Ma se uno ha a portata di mano l'originale, perché dovrebbe accontentarsi di una copia? Certo può essere utile in situazioni-limite (mentre mamma sta guidando o roba simile) ma non può e non deve essere la normalità. Un bambino piccolo conosce il mondo attraverso la bocca, si ciuccia le mani, assaggia il lenzuolino, assapora giochi e tutto quello che gli capita a tiro. Sta scoprendo il mondo con i mezzi che la natura gli ha donato. Perché fargli credere che il mondo è  insapore, inodore e, soprattutto, di plastica?!?!?! Io non credo che il ciuccio sia necessario, ma capisco che possa risultare comodo a volte e non condanno chi ne fa uso. Come sempre è una questione di giusta misura, anche se personalmente penso che sarebbe meglio evitarlo, soprattutto nei primi sei mesi di vita, in cui la suzione al seno è di fondamentale importanza per le crescita psicofisica del neonato. Poi ogni famiglia si organizza come è meglio per tutti i suoi membri. La cosa migliore sarebbe riuscire a crescere i nostri figli accompagnandoli, senza interferire. Ascoltandoli e lasciandoli fare. E' più faticoso, a volte, ma è la cosa più giusta. E' più impegnativo? Forse nei primi anni, ma poi se ne raccolgono i frutti. Un bambino rispettato sarà un adolescente rispettoso. E magari se ci proviamo tutti insieme il mondo di domani sarà migliore.

domenica 25 agosto 2013

EQUAZIONE DEL CIUCCIO

Il ciuccio sta al seno come il vibratore sta al pene



I bebè non scambiano il seno per il ciuccio, 
è il ciuccio un mero sostituto del seno! 


Sicuramente a molte di noi fa piacere utilizzare un vibratore, ed infilarlo nei vari orifizi del nostro corpo, a nostro gusto e per soddisfare le nostre necessità sessuali.
Penso però che a nessuna di noi, se tornassimo a casa piangendo e tristi dopo una brutta giornata di lavoro, farebbe piacere che ci infilassero in bocca un ciucciotto o un vibratore! Sicuramente ci consolerebbero di più

sabato 24 agosto 2013

Milk blister o ampolla di latte o perla de leche

Cos'è un Milk Blister?

Un'ampolla di latte, o milk blister, così si definisce anche in italiano, è un poro del capezzolo ostruito, chiamato anche vescichetta o ampolla del capezzolo o semplicemente latte sotto pelle.
Avviene quando un piccolo strato di pelle cresce sopra un dotto galattoforo aperto ed il latte fuoriesce dietro di essa. Un milk blister generalmente appare come un puntino bianco o giallo, doloroso, sul capezzolo o sull'areola, ed il dolore tende ad essere localizzato in quel puntino ed appena dietro.
Se si comprime il seno in modo da far uscire il latte fuori dal dotto, l'ampolla generalmente si rigonfia verso l'esterno. L'ampolla di latte può persistere ed essere molto

lunedì 19 agosto 2013

CHI ERO PRIMA DI DIVENTARE MAMMA!

Nel mio profilo mi presento come infermiera, la mia professione che tanto adoro e che ho svolto per alcuni anni prima di diventare mamma.

Lavoravo in Spagna in qualità di infermiera di famiglia e di infermiera pediatrica, sostituendo i miei colleghi per brevi o lunghi periodi.
Prima di avvicinarmi ad un ambulatorio pediatrico (consulta in spagnolo) ho dovuto studiare il programma di pediatria, Programa de Salud Infantil, che potete vedere qui.
Seguivo bebè e bambini da 0 a 13 anni. 
Mi occupavo di controllare la somatometria (peso, altezza) IMC, Indice di Massa Corporea, grandezza della fontanella nei neonati. 
In seguito facevo ai genitori, o chi per loro, una serie di domande inerenti tutta la vita dei miei piccoli pazienti a casa e a scuola. Tanto per cominciare l'alimentazione, quindi allattamento al seno, biberon,  svezzamento e prevenzione dell'obesità. Poi il sonno, il pianto dei bebè, l'igiene personale e dentale, lo sviluppo e i cambiamenti fisici in età puberale. La valutazione dello sviluppo psicomotore mese per mese, anno per anno. Eseguivo un piccolo controllo della vista e dell'apparato locomotore. Importante era lo