domenica 20 aprile 2014

Scarpette cotone unisex African design

Scarpette bebè 6-12 mesi.
Stoffa americana African design.
Rivestite in cotone all'interno e con imbottitura  sulla suola per i primi dolci passi dei cuccioli ♥♥

venerdì 18 aprile 2014

MEI TAI STRIPS DESIGN TORTORA

Per una che non ama le righe devo ammettere che questo Mei tai è proprio bello!
Quando ho comprato la stoffa ero rimasta attratta dall'accostamento di colori, rosa con il tortora e marrone chiaro con un po' di nero che dà un tocco di eleganza. Non ero certa delle righe, a me non piacciono molto, ma una volta un'amica parlando di un altro Mei Tai mi disse: "Se fosse stato a righe mi sarebbe piaciuto di più". Da quel giorno ogni volta che scelgo nuove fantasie per il corpo del mei tai penso sempre: "Il mondo è bello perchè vario".
Inizialmente era interessata solo una mamma V. poi quando ha dovuto scegliere tra le varie stoffe e relativi abbinamenti per il colore delle strisce, era presente anche la sua amica S.
Queste due bellissime amiche hanno scelto la stessa stoffa, e stesso colore delle strisce, un bel tortora. Dopodichè non ci saranno più altri mei tai come questo, poichè questi, come tanti altri mei tai sono limited edition!!!

Particolare del copritesta con tasca esterna
Dopo aver tagliato la stoffa, me ne era avanzata un po' e avevo desiderio di aggiungere un accessorio di regalo alle due mamme. Scelsi di cucire una tasca, raccomandandomi però di non usarla per mettere il cellulare, e loro, da brave mamme ed intelligenti hanno subito affermato che non era loro intenzione.
L'imbottitura serve da poggiatesta per i piccoli cuccioli
Poi ancora ho aggiunto un po' di imbottitura per dare alla parte superiore del corpo del Mei Tai un minimo di rigidità per sostenere il capo dei bebè.
Le mamme contentissime hanno subito indossato i Mei Tai e una delle bimbe si è immediatamente messa a ciucciare il seno della mamma, poco dopo dormiva beata!

giovedì 10 aprile 2014

MOXIBUSTIONE: ricerca dei dott Cardini e Weixin

Una ricerca realizzata da Francesco Cardini, un fisico di Verona ed il dottor Juang Weixin, del Ospedale di Donne di Jiangxi in Nanchang (Cina), nacque con l'obiettivo di valutare l'efficienza reale della moxibustione.
Presero come campione 260 donne incinte, primipare alla trentatreesima  settimana di gestazione, e che avevano il bebè podalico (di natiche). Ad ognuna di esse venne assegnato un trattamento per permettere al bebè il cambio della posizione a cefalica. La metà delle donne seguì il metodo tradizionale cinese, la moxibustione, le altre 130 la terapia di routine.

La terapia con moxibustione venne applicata giornalmente durante una settimana, con sessioni di 15 minuti. La prima in ospedale, poi a partire dalla seconda a casa.
Se dopo questo periodo di tempo il problema non era stato risolto, le donne poterono scegliere se sottomettersi o meno alla VCE, Versione Cefalica Esterna, una manipolazione sull'addome



della donna per correggere la posizione del feto. Gli effetti della moxibustione evitarono tale manovra alla maggior parte delle donne che preferirono seguire il metodo popolare cinese della moxibustione.

Il risultato dello studio dimostra che il 74 % dei feti del gruppo trattato con la terapia tradizionale cinese cambiò la sua posizione e cefalica, di fronte al 48% delle donne che non ricevettero questo tipo di trattamento.
Mentre il 75.4% delle madri del primo gruppo ebbe un parto normale, solo il 62% delle donne che non continuarono il trattamento con la moxibustione riuscì ad evitare un parto podalico.

Risultati:  “La moxibustione applicata durante una o due settimane alle primipare con il feto podalico alla trentatreesima settimana di gravidanza, produce un aumento dei movimenti fetali, e in alcuni casi arriva a cambiare la posizione da podalico a cefalico” concludono gli autori dello studio nel JAMA.

Gli investigatori inoltre segnalarono che due trattamenti al giorno  con moxibustione, di un quarto d’ora ciascuno, da migliori risultati rispetto ad una sola applicazione giornaliera.

Però secondo spiegano Cardini e Weixin, nonostante i risultati della ricerca, restano comunque molte questioni da chiarire riguardo questo trattamento. Tra cui quella che spiega il perché si produca il cambio di posizione nel feto.

Le conclusioni della ricerca di Cardini e Weixin sono solo un primo passo verso l'affermazione di una pratica popolare fino ad ora non era stata accertata. In questo momento si conosce solamente l'effetto che produce la moxibustione, non il meccanismo di azione, mancano ancora diversi studi per comprenderlo.

“Sono necessari ancora diversi studi per documentare in che percentuale questa terapia può ridurre la necessità di realizzare parti cesarei per posizione del feto”.

“Se i risultati dello studio confermassero la nostra ricerca, e tenendo in considerazione che questa terapia non è invasiva, ma è economica e facile da applicare, la moxibustione dovrà convertirsi in una terapia comune per prevenire un parto podalico.” Spiegano gli autori dello studio.

Se finalmente si confermasse l’efficacia (già evidente) di questa ricerca scientifica, basterebbe solamente una semplice lezione affinché tute le donne incinte potessero applicarsi il trattamento a casa e prevenire un parto cefalico.