sabato 22 marzo 2014

Visita dalla pediatra e ... maledetti percentili!

Un paio di mesi fa ho portato il mio cucciolo (15 mesi ) dalla pediatra poiché erano diversi giorni che non stava bene e poi anche per un controllo, dal momento che non la vedevamo da 9 mesi!
Dopo aver preso tutti i dati del peso, altezza e circonferenza cranica ed averli inseriti sul suo computer, la pediatra esclama:
"Signora, suo figlio pesa come un bebè di 8 mesi!" poi aggiunge "Certo, è alto come uno di 18 (mesi), ma comunque sicuramente qualcosa non va nell'alimentazione!"
Immaginate il mio volto, esterrefatto in principio, poi con paura e tristezza oltre ad un enorme senso di incapacità.

Ecco, non sono stata capace di nutrire mio figlio! Ecco non sono una brava madre! Il mio latte non è buono, non nutre, non è sufficiente. Ho sbagliato nelle scelte... ho sbagliato tutto.
Allatto il mio bebè dal primo giorno di vita, a richiesta ovviamente, senza schemi, né orari, ho scelto per uno svezzamento naturale, cioè mangia tutto quello che è nella tavola per il resto della famiglia, facendo poppate prima, durante e dopo il pasto, insomma alimentazione complementare all'allattamento materno! Pensate che la pediatra lo sappia? 
Lei non ha voluto ascoltarmi più di tanto, ho provato a descriverle le nostre abitudini alimentari, o la mia scelta di allattamento al seno esclusivo accompagnato da alimentazione complementare. Indovinate cosa ha fatto? Ha tirato fuori un bellissimo schema-tipo di alimentazione per i bebè dopo i 12 mesi: 20 g di questo, 25 di quello, tot frutta, tot verdura ecc.
Ed io sono caduta in quel vortice fatto di pesi, misure, numeri, percentili, orari, tempi, schemi, bilance, kilocalorie, omogeneizzati, creme, pappette, insicurezza, senso di inadeguatezza e perdita dell'istinto materno! Sono tornata a casa triste, sentendomi una nullità, una madre incapace, stavo per cadere giù in quel vortice, sempre più giù pensando: adesso dovrò comprare una bilancia pesa centigrammi; chissà forse quella volta avevo fatto bene a dargli tutta quella pasta facendogli finire tutto il piatto, però forse mi sbagliavo a dare troppo pesce...
Ah no! io qui non ci cado! io mi tiro fuori da questo! E grazie a Dio che mi ha presentato nel corso della mia vita due stupende mamme T. e G. che con le loro parole di incoraggiamento mi hanno saputo tirar su. T. mi diceva "Dai, Francesca tu sei una brava mamma, e poi lo vedi come sta bene e salutare tuo figlio?" "Ma perché vai da questa pediatra?" mi chiedeva G., poi aggiungeva "Ma non sai che per lo svezzamento devi chiederlo ad una consulente IBCLC (International Breastfeeding Counselor Lactation Council) o ad una consulente LLL (La Leche League)? I pediatri non ne sanno nulla!"
Nonostante anche io sia una consulente di allattamento materno ed infermiera pediatrica, anche io ho sentito questo senso di insicurezza che i "maestri" della medicina ti portano ad avere. Io che sostengo tante mamme nell'allattamento al seno prolungato, che porto avanti la bandiera dello svezzamento naturale, per un istante mi sono fatta trascinare da numeri e schemi. E le altre mamme? come si sarebbe comportata un'altra? avrebbe forse smesso subito con l'allattamento al seno? Avrebbe messo un imbuto al figlio per fargli finire tutti i 25 g di pasta e 20 g di carne?
Per fortuna sto svolgendo un corso di aggiornamento proprio sull'allattamento al seno con numerose recenti referenze scientifiche, dove ho trovato due schemi della OMS sui percentili di bambini allattati al seno, che NON sono come i percentili dei bebè allattati con latte artificiale. Concludo quindi che né il pc della pediatra, né la pediatra stessa sono aggiornati perché secondo la OMS mio figlio "rientra perfettamente negli schemi".

Riporto qui sotto le due tabelle di crescita per bebè allattati esclusivamente al seno e non con allattamento misto.

Peso secondo età per maschi fino ai 5 anni

Peso secondo età per femmine fino a 5 anni
Concludo affermando che i pediatri hanno studiato e visto, durante la loro carriera di studenti, solamente bambini malati, e non bambini sani come quelli che fanno i controlli negli ambulatori. Vedono solo la malattia e pensano sempre al peggio. Non si rendono conto della potenza delle loro parole di fronte ad una neo mamma. Ascoltiamo di più il nostro istinto materno e soprattutto facciamoci guidare dalla saggezza dei nostri figli, loro sanno di cosa hanno bisogno. 

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