venerdì 24 ottobre 2014

Differenze tra porta bebè ergonomico e non ergonomico

Le differenze tra un porta bebè ergonomico e uno convenzionale, sono così tante che quasi potremmo dire che non hanno nulla a che vedere.
La differenza più evidente è senza dubbio la posizione che il bebè acquisisce dentro il supporto.
In un porta bebè convenzionale,  il bebè è posizionato penzoloni, 
cioè appeso, la sua schiena è dritta, il peso ricade sui genitali, in modo tale che le gambe si stirano ed entrano in tensione, come se stesse a cavallo.
Questa è una posizione innaturale, scomoda, e pregiudiziale, poiché impedisce il corretto sviluppo della schiena, delle anche, delle gambe e danneggia la zona genitale che non è pronta a sopportare tanto peso, potendo provocare addirittura edema dei testicoli.
In un porta bebè ergonomico, la postura del bebè è totalmente naturale: va attaccato al suo portatore, e la sua schiena adotta la forma di C,
proprio come dentro al ventre materno, e sta seduto, in maniera che tutto il peso del suo corpo si distribuisce su tutta la schiena, dal collo al sederino, le gambe siano flesse e le ginocchia siano all'altezza del suo ombelico formando una M. Questa è conosciuta come la posizione a rana, che non solo è comoda, ma anche rispettosa della sua fisionomia e garantisce il corretto sviluppo della schiena, delle anche e delle gambe.

Riguardo al portatore c’è una gran differenza tra i porta bebè convenzionali e quelli ergonomici, specialmente per ciò che concerne il carico e la distribuzione del peso.

I porta bebè tradizionali, in questo caso i marsupi, constano di cinture strette che si adattano al corpo del portatore solamente in due o tre posizioni predeterminate, ciò significa che il peso non si distribuisce correttamente e sovraccarica delle zone concrete, principalmente la cervicale e non si adatta punto per punto alla fisionomia del portatore. Al contrario quest’ultimo deve adattarsi ad alcune delle posizioni predeterminate del marsupio. Inoltre spesso sono costituiti di pezzi di plastica che molestano differenti zone del corpo come l’anca o la clavicola.

In questo tipo di supporti, il bebè si trova appeso invece che seduto e attaccato al corpo del portatore, in questa maniera il peso si moltiplica, infatti sappiamo che quando si carica un peso quanto più è attaccato al corpo, minore è la sensazione di carico, per cui oltre a sovraccaricare una sola zona piuttosto che distribuire equilibratamente il peso,  la sensazione del peso diventa maggiore.
Per quanto riguarda la sicurezza, non avendo il bebè ben attaccato al suo corpo, cambia il baricentro del portatore, di conseguenza il rischio di cadute potrebbe essere maggiore.
 I porta bebè ergonomici distribuiscono il peso su tutti i gruppi muscolari del tronco (spalle, schiena, anche), senza sovraccaricare né danneggiare nessuna zona. Le fasce, o spallacci, permettono una aderenza punto per punto al corpo del portatore .

La domanda che tutti si pongono dopo essere venuti a conoscenza di queste informazioni è la seguente...
Perché si vendono porta bebè non ergonomici se non sono buoni?
La risposta è molto semplice: perché sono omologati per compiere alcuni standard minimi richiesti. Non contenere elementi tossici, nè dannosi e sostenere fino ad un peso massimo determinato (secondo ogni fabbricante) senza che si rompa o che il bebè possa cadere.
Ciò che non sappiamo è perché le marche di puericultura, anche abbastanza conosciute, e molti negozi continuano a raccomandare questo tipo di supporti scomodi ed insicuri invece di fabbricare porta bebè ergonomici.

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